"La Maestà di Duccio di Boninsegna torni a Santa Maria Novella". È la richiesta dell'assessore Siliani dopo il restauro della Cappella Bardi di Vernio
"Ormai non ci sono più le condizioni per tenere lontana dalla sua sede naturale l'opera di Duccio di Boninsegna «La Madonna Rucellai»; sarebbe opportuno che tornasse a Santa Maria Novella, nella Cappella dei Bardi di Vernio, di cui si sono completati i restauri e che andremo ad inaugurare entro un mese".È l'appello lanciato dall'assessore alla cultura Simone Siliani affinché "La Maestà di Duccio di Boninsegna", conosciuta anche come "Madonna dei Laudesi", dalla Galleria degli Uffizi sia ricollocata a Santa Maria Novella."Auspico un momento di riflessione e di confronto anche da parte del soprintendente Antonio Paolucci ha proseguito l'assessore Siliani perché l'opera è necessaria per completare la ricostruzione filologica dell'intera Basilica sia da parte dei fedeli che di coloro che vogliono ammirare le opere esposte. Dopo il ritorno del Crocifisso di Giotto, sarebbe importante garantire il ritorno anche dell'opera di Duccio di Boninsegna. Ormai non ci sono più i presupposti che esistevano 50 anni fa e che avevano determinato il suo allontanamento. Ormai Santa Maria Novella è fruita in modo tranquillo".Dal 1948 l'opera, restaurata, è conservata nella Galleria degli Uffizi; prima di quella data, era stata sempre collocata nella Basilica di Santa Maria Novella. In particolare, nel 1937 fu spostata per essere esposta in una mostra, nel 1940 fu nascosta per proteggerla dagli eventi bellici e riapparve dopo otto anni. All'epoca, i frati decisero di spostarla alla Galleria degli Uffizi, nella Sala dei Primitivi, poiché non erano in grado di garantire l'adeguata manutenzione e sicurezza. Attualmente è esposta agli Uffizi nella "Sala delle Maestà".La "Maestà di Duccio di Boninsegna", conosciuta anche come "Madonna Rucellai" è datata nel 1285 ed è opera dell'artista senese vissuto tra il 1255 circa ed il 1318. Capostipite della scuola pittorica senese a cui appartengono anche Simone Martini ed i fratelli Pietro e Ambrogio Lorenzetti.Duccio di Boninsegna si confrontò a lungo con Cimabue, a cui, in origine, si credeva che appartenesse la Madonna Rucellai a causa di un passo scritto dal famoso storico Vasari, che descrive il trasporto della tavola per le vie di Firenze, "fino a Santa Maria Novella, in mezzo al popolo accorso festante ad ammirarla". (uc)