Agostini (DS): «Ero stata offesa in una lettera aperta al sindaco e sui giornali ma alla fine mi è stato chiesto scusa»
«Si è finalmente conclusa una vicenda che mi aveva profondamente ferita come persona e come rappresentante delle istituzioni». Lo ha detto la consigliera dei DS Susanna Agostini che nel 2000 venne offesa, in una lettera aperta inviata al sindaco, ai rappresentanti di tutti i partiti in Palazzo Vecchio ed ai giornali, dal proprietario della sua abitazione, Giovanbattista Ceccherini.«In questa lettera - ha ricordato l'Agostini - venivo accusata di risiedere abusivamente nell'appartamento di sua proprietà, nonostante pagassi un regolare affitto ad "equo canone". A seguito della querela, prima del dibattimento, dove era stato citato per rispondere del reato di diffamazione, Ceccherini ha ammesso di aver sbagliato e, in nuova lettera, ha riconosciuto che non ero nel torto ma, anzi, come tanti cittadini, ero stata condizionata dall'emergenza abitativa presente a Firenze. Accettate le scuse e ritenuto che la lettera mi restituisse piena dignità, sia come persona che come consigliere comunale, ho perciò deciso di ritirare la querela». (fn)Questo il testo della lettera:Gentile signora,mi rendo conto di avere sbagliato e di averla offesa con le espressioni incaute usate nei suoi confronti nella lettera aperta da me a suo tempo inviata al sindaco, ai rappresentanti del Comune e agli organi di stampa. E comprendo la sua apprensione e le sue reazioni quale persona impegnata nella politica locale.Devo riconoscere, che anche lei, come me, ha dovuto affrontare i problemi nascenti dalla emergenza abitativa della nostra città. Ed io mi sono fatto trascinare dalla esasperazione per la mia situazione familiare. Le chiedo, pertanto, di voler credere nel mio sincero rammarico, ed i volere accettare le mie più convinte scuse, che naturalmente potrà rendere pubbliche.Sperò, perciò, che le voglia rimettere la querela proposta contro di me.CordialmenteGiovanbattista Ceccherini