Nel Salone de' Dugento consegnato il Fiorino d'oro a Sergio Zavoli
Firenze ha conferito il suo massimo riconoscimento, il Fiorino d'oro, a Sergio Zavoli, uno dei protagonisti del mondo del giornalismo, che ha riassunto nella propria carriera l'impegno dello scrittore e quello del parlamentare. Sempre, comunque, un testimone attento dell'Italia degli ultimi cinquanta anni.Il Fiorino d'oro della città di Firenze è stato consegnato a Zavoli oggi pomeriggio nel Salone de' Dugento, dal vice sindaco Giuseppe Matulli, alla presenza del Gonfalone e delle massime autorità della città, tra cui il questore di Firenze Vincenzo Indolfi e il comandante provinciale dell'Arma, colonnello Giovanni Nistri. Il sindaco Leonardo Domenici, che ha scritto la motivazione del riconoscimento a Sergio Zavoli, non è potuto intervenire alla cerimonia perché trattenuto a Roma da un incontro al ministero del Lavoro. Nel corso dell'incontro è stato proiettato il filmato "Aldo Moro: le tre vie" di Sergio Zavoli e alla cerimonia è seguito il dibattito "Da Moro a Marco Biagi. Tutta un'altra storia?", al quale hanno preso parte, insieme a una nutrita rappresentanza di studenti, la parlamentare Olga D'Antona e il procuratore nazionale antimafia Piero Luigi Vigna."Il Fiorino d'oro è la reazione di Firenze alla volgarità, è l'apprezzamento all'umanesimo di oggi che Sergio Zavoli incarna ha detto il vice sindaco Giuseppe Matulli l'apprezzamento a una laicità intesa come ricerca della verità. Sergio Zavoli si è posto come il testimone del travaglio del nostro tempo, muovendosi con straordinaria coscienza laica e mettendo sempre l'uomo al centro dell'attenzione".L'importante riconoscimento è stato conferito a Zavoli "per aver dedicato - scrive il sindaco Leonardo Domenici nella motivazione - il suo ininterrotto impegno di giornalista, scrittore, poeta, amministratore e parlamentare a rendere partecipe l'opinione pubblica di una profonda riflessione, centrata sui valori umani, fatti emergere da tutte le vicende che hanno caratterizzato il nostro tempo, con altissima coscienza laica aperta alla comprensione di tutti gli orientamenti e di tutti i fenomeni".Il sindaco Domenici ricorda, poi, nella motivazione del riconoscimento gli "inimitabili servizi" di Zavoli, "il cui valore è stato costantemente riconosciuto con premi specifici da parte della critica", che "hanno spaziato con eccezionale intensità negli ambiti più diversi: dallo sport, al costume, dalla storia alla politica, alle scelte di vita estreme. Alcuni esempi fra i tanti possibili: la prima grande inchiesta del 1957 "Clausura" tradotto in sei lingue, il popolarissimo "Processo alla tappa" seguito da "Nascita di una dittatura", i successivi "La notte della Repubblica", "Viaggio intorno all'uomo", "Credere o non credere", "Diario di un cronista" e il più recente impegno sui temi della salute: "Dossier cancro" e "Il dolore inutile"."Testimone delle vicende più appassionanti, evidenti o nascoste, del nostro tempo, Sergio Zavoli ha conservato forza e purezza della parola - conclude il sindaco nella motivazione - anche quando esse risultano incompatibili con lo spirito del tempo contemporaneo, meritandosi l'ammirazione e la gratitudine della città di Firenze.Sergio Zavoli è nato a Ravenna nel 1923. E' stato condirettore del Telegiornale, direttore del GR1 e de "Il Mattino". Per la Rai, di cui è stato presidente tra il 1980 e il 1986, ha realizzato numerosi programmi di grande successo e premiati da prestigiosi riconoscimenti sia in Italia sia all'estero, tra cui "Nascita di una dittatura" (1972), "Viaggio intorno all'uomo" (1987), "La notte della Repubblica" (1989), "Credere non credere" (1995), "Viaggio nella giustizia" (1996), "Viaggio nella scuola" (2001). Per la sua attività di giornalista ha ricevuto riconoscimenti quali i premi Saint Vincent, Hemingway, Alfio Russo e Guido D'Orso. Tra i suoi libri ci sono "Socialista di Dio", "Romanza", "Un cauto guardare", "se Dio c'è". Attualmente, siede sui banchi del Senato della Repubblica. (vp)