Conclusi i restauri di Porta San Gallo e del Monumento ai Caduti. Assessore Siliani: "Interventi di manutenzione dell'Amministrazione del patrimonio culturale"
Doppia inaugurazione stamani per il completamento dei lavori di restauro alla "Porta San Gallo" in piazza della Libertà" e al monumento ai "Caduti di Rifredi della I Guerra Mondiale in piazza Dalmazia".Due interventi importanti sostenuti dall'assessorato alla cultura con una spesa complessiva di 387.000 euro per restituire alla cittadinanza due monumenti di particolare pregio artistico e storico."La Porta San Gallo e il Monumento ai Caduti ha commentato l'assessore alla cultura Simone Siliani sono due esempi di due interventi minori, rispetto ad altri molto più onerosi di cui il Comune si occupa, che rientrano nella manutenzione del patrimonio artistico e culturale della città. Operazioni che questa Amministrazione compie costantemente".Questi interventi si inseriscono in un più ampio programma previsto dall'assessorato che ha già lavorato su Porta San Frediano, sul primo tratto delle Mura del Lungarno di Santa Rosa (recentemente la giunta ha approvato anche gli interventi di restauro del secondo tratto delle Mura), di Porta Santa Croce e di Porta San Niccolò. Prossimamente sarà restaurata anche la statua di Niccolò Tommaseo nella piazza di Settignano e proseguiranno i lavori a Ponte a Mensola. Ricordiamo che nel 1999 è stato restaurato il Cippo alle vittime trucidate alle Cascine il 23 luglio 1944 ed è stata restaurata la lapide ai Caduti della I Guerra Mondiale del rione San Giovanni in via Vecchietti, nel 2000 il Monumento ai Caduti della I Guerra Mondiale a Rovezzano, nel 2001 l'Ara ai Caduti della I Guerra Mondiale nel Parco della Rimembranza a San Miniato, nel 2002 il Monumento ai Caduti della I Guerra Mondiale a Ponte a Mensola.Il soprintendente per i beni architettonici e artistici Domenico Valentino, presente all'inaugurazione di Porta San Gallo, ha ricordato che "Si è trattato di un ottimo lavoro, reso possibile dall'utilizzo di reciproche risorse. Qui come a Porta Romana, siamo di fronte a delle preziosissime chicche che spesso non si vedono. Ringrazio l'Amministrazione Comunale per l'opera di sensibilizzazione alla cittadinanza e agli ospiti di Firenze per rispettare il decoro di queste bellezze artistiche".Porta San Gallo.Il costo dell'intervento iniziato a settembre 2002, è stato di 375.000 euro.I restauri della torre hanno riguardato il tetto, i paramenti murari interni ed esterni e la sistemazione del lastrico. La direzione dei lavori è stata affidata all'architetto Claudio Cestelli, a Carlo Francini e al geometra Pietro Di Tore. L'affresco è stato restaurato da Debora Scavazzon.La Firenze medievale era circondata e difesa da almeno settanta torri alte più di 20 metri e da 16 tra porte e postierle fortificate alcune di esse alte fino a 40 metri. Una di queste era Porta San Gallo che prese il nome da un vicino ospedale. Le porte, che dovevano costituire un centro di difesa indipendente, erano organizzate con un ponte levatoio, un antiporto e la torre vera e propria.Porta San Gallo fu una delle prime porte realizzate per la nuova cerchia muraria della città e venne terminata nel 1324. Il suo aspetto non subì brusche modifiche fino al 1527 quando venne ridotta in altezza per meglio rispondere agli attacchi di artiglieria. Variazioni continue sono state sopportate da tutte le grandi porte delle mura con aggiunte ed eliminazioni, fino alla definitiva demolizione delle mura con la relativa sistemazione del Poggi nel 1872.L'intervento di restauro ha visto il consolidamento del paramento lapideo in pietra forte, la revisione completa del tetto ed il recupero dell'arredo scultoreo ancora esistente: la lapide di marmo bianco i due leoni ed i relativi tabernacoli. Di particolare rilievo è stato il restauro della lunetta affrescata con la "Madonna con Bambino, San Giovanni Battista e San Cosimo", commissionata dal Duca Cosimo I, intorno al 1560 a Michele di Ridolfo del Ghirlandaio. "L'affresco era in pessime condizioni e quasi irrecuperabile; se non si fosse intervenuti si rischiava di perderlo per sempre ha spiegato la restauratrice Debora Scavazzon . Abbiamo lavorato per tre mesi e mezzo".Monumento ai Caduti.Il monumento in bronzo fu realizzato nel 1927 dall'artista fiorentino Mario Moschi nella vicina fonderia Marinelli e la statua venne inaugurata il 20 maggio dello stesso anno. I lavori di restauro, iniziati lo scorso mese di agosto, sono stati diretti da Carlo Francini e sono stati eseguiti da Maria Ludovica Nicolai, restauratrice anche del David del Verrocchio custodito al Bargello e delle Porte del Paradiso del Ghiberti conservate all'Opificio delle Pietre Dure. "È stato un intervento conservativo, sono stati tolti i materiali di sedimentazione ha spiegato la restauratrice ed è stata data una particolare cera che un inibitore di corrosione per consentire alla statua di stare all'aperto. Il basamento è in pietra forte e la statua necessiterà di controlli periodici".L'intervento di restauro sulla statua ha riguardato il piedistallo in pietra forte, lesionato in più punti e la superficie bronzea, danneggiata dagli agenti inquinanti e atmosferici. Costo complessivo, 12.000 euro.In passato, la statua era stata restaurata un'unica volta nel 1954; in quella occasione fu sostituito l'arco con una nuova fusione e fu "ripulito" il monumento.L'opera si inserisce nella lunga e prolifica attività dello scultore fiorentino come una delle creazioni più felici, autore anche di una delle campane del campanile di Giotto. Gli evidenti richiami alla scultura d'oltralpe di matrice bourdelliana, caratterizzata da un marcato atletismo dei corpi, si stempera in un'intensa ricerca psicologica nel volto dell'uomo, vero "popolano" e dalla evocata drammaticità dell'abbraccio protettivo della madre nonché dal bimbo che tenta di trovare riparo tra i corpi dei genitori. In quest'ultimo è evidente il richiamo ai valori della scultura fiorentina del quattrocento in particolare ai putti donatelliani."Con l'intervento sul monumento ai caduti di Rifredi ha commentato la presidente del Quartiere 5 Stefania Collesei si conclude il restauro di Piazza Dalmazia: una piazza vitale, epicentro per il Quartiere 5, luogo ideale per incontrarsi nel passato come ora. L'opera di Moschi diventa così «l'anello di congiunzione» tra la piazza com'era e così come è adesso, a guardia del comune sentire. Anche i privati si sono adeguati al nuovo assetto urbanistico della piazza".Nel giugno del 2002 l'ufficio tecnico del Quartiere 5 ha portato a termine un importante lavoro di riqualificazione urbana in piazza Dalmazia: il servizio tecnico Belle Arti si offrì di completare l'opera già avviata con il restauro del monumento che in effetti denunciava un degrado piuttosto evidente. (uc)