Telepass, Toccafondi (ApF): «Il sistema non funziona ma a pagare tocca ad Autostrade spa»

«La decisione di far terminare il 12 gennaio la fase sperimentale del telepass evidenzia che il sistema, così come concepito, non funziona. In questi due mesi le porte telematiche si sono bloccate più di una volta». E' quanto ha dichiarato il capogruppo di Azione per Firenze Gabriele Toccafondi.«I motivi del malfunzionamento - ha spiegato Toccafondi - sarebbero da ricercare nella cosiddetta "lista bianca", l'elenco che comprende le targhe delle auto autorizzate ad accedere nella zona a traffico limitato senza telepass. La soluzione sembra essere quella di ridimensionare tale lista, fornendo a tutte le forze dell'ordine il telepass: la società Autostrade, però, chiede il rimborso dei costi. A questo punto c'è il problema di chi dovrà sobbarcarsi queste ulteriori spese: l'amministrazione non ha soldi, le forze dell'ordine non hanno autonomia decisionale e la società Autostrade sembra intenzionata a non fare sconti. Sembra però affacciarsi l'ipotesi di trovare i soldi con i proventi delle multe che saranno emesse con l'entrata in funzione delle porte telematiche».«A questo punto - ha concluso il capogruppo di Azione per Firenze - si ripropone l'urgenza il problema di rivedere il contratto di servizio. L'amministrazione ha l'obbligo di chiedere garanzie precise: nel contratto di servizio con la società Autostrade non sono stati inseriti vincoli e penalità definite per la rescissione anticipata del contratto. Rispondendo ad una interrogazione, l'assessore Bugliani, ha riferito che la penale non viene quantificata con una cifra ben definita e precisa come in qualsiasi altro contratto ma sarà decisa da Autostrade spa in base al danno arrecato. Stando così le cose una delle due parti non è tutelata: il danno arrecato dovrebbe essere quantificato in precedenza e stabilito con accordo scritto tra le due parti».Per Toccafondi, quindi, «occorre rivedere l'accordo prevedendo, a fronte di una disdetta di una delle parti, penalità definite e proporzionali rispetto alla data della scadenza naturale del contratto. Se quest'ultimo non sarà modificato ci potranno essere gli estremi per chiedere l'annullamento del contratto stesso. Di tale questione dovrà occuparsi l'assessore, per tutelare i fiorentini». (fn)