Publiacqua, Casa delle Libertà: «Con le operazioni finanziarie previste queste società diventerà probabile "ostaggio" delle banche»

«Il bene più prezioso, l'acqua è stato affidato ad una società con un domani nebuloso». E' quanto hanno dichiarato i consiglieri della Casa delle Libertà.«Publiacqua - hanno aggiunto - è una società di gestione degli acquedotti di 47 Comuni ma non ha i soldi per gestire il servizio, ha ceduto il 40% delle sue azioni ad una società, l'Acea, definita privata ma di fatto di proprietà del Comune di Roma, anch'essa con scarsità di mezzi. Ne consegue una svendita del bene acqua che passerà anche attraverso un indebitamento di Publiacqua che si concretizzerà con una emissione di obbligazioni funzionale alla ricapitalizzazione della società ed a estinguere i mutui. Queste obbligazioni, secondo quanto spera l'amministrazione comunale di Firenze, dovrebbero essere sottoscritte dai risparmiatori ovverosia da cittadini che, contrariamente alle banche che a Publiacqua non concedono neanche un mutuo perché soggetto non affidabile economicamente, dovrebbero investire i loro risparmi in questo "carrozzone"».«Se ciò non accadrà - hanno concluso i consiglieri della Casa della libertà - le obbligazioni saranno probabilmente sottoscritte da banche e società assicurative. Così facendo si arriverà al paradosso per cui la Publiacqua diventerà "ostaggio" di questi privati al solo fine di fornire al Comune quella liquidità che gli serve per estinguere mutui con la Cassa Depositi e Prestiti e per ricapitalizzare la stessa società, ovvero Publiacqua. Come evidente siamo davanti ad uno scenario dall'incerta realizzabilità e connotato dalla precarietà propria delle operazioni di finanza a dir poco innovativa. Il tutto considerando che ciò avviene attraverso un canone illegittimo che verrà scaricato sulle tasche dei cittadini. Alla fine, infatti, il canone di concessione sarà pagato dai cittadini con le bollette». (fn)