Gli studenti del Liceo artistico e dello scientifico "Gramsci" intervistano cittadini e consiglieri comunali sulla prevenzione all'Aids

Sono venuti anche in Palazzo Vecchio gli studenti del Liceo artistico di Firenze e dello scientifico "Gramsci" impegnati oggi, in occasione della Giornata mondiale di lotta all'Aids, in una serie di interviste sul fronte della prevenzione della malattia. Così gli alunni hanno potuto sentire, oltre a diversi cittadini, fermati in piazza della Repubblica, ma anche al mercato di Sant'Ambrogio e alla Coop di via Salvicristiani, anche alcuni consiglieri comunali, a cominciare dalla presidente della Commissione sanità Susanna Agostini e dai consiglieri Marcella Bausi (Ds), Bianca Maria Giocoli e Massimo Pieri (Forza Italia), Luca Pettini (Comunisti italiani), Giovanni Orlandini e Antonio Gerardo Andriulli (An), Monica Sgherri (Rifondazione comunista).L'iniziativa si è inserita nel quadro delle numerose manifestazioni, organizzate oggi dalle associazioni che si battono da anni per la prevenzione dell'Aids, con lo scopo di indagare sul grado di sensibilizzazione e di informazione della popolazione. Ogni anno, infatti, l'Unaids (l'agenzia dell'Onu si occupa di Aids), invita la società civile di tutto il mondo a creare momenti di sensibilizzazione sulla problematica dell'Aids. "A Firenze le istituzioni, il Comune e le Aziende ospedaliera e sanitaria locale – ha detto Susanna Agostini - sono impegnate, oltre che nella promozione del sostegno sanitario necessario, anche nell'aiuto alla ricerca, con studi a livello nazionale ed internazionale. Le associazioni di volontariato, le cooperative della nostra città stanno poi influendo notevolmente sul fronte dell'educazione alla salute, oltre che essere presenti ed attive nei luoghi frequentati dai più giovani".La presidente della Commissione sanità ha poi citato l'ultimo Rapporto Unicef sulla malattia, che parla di una "crisi di proporzioni gargantuesche" con 11 milioni di orfani a causa dell'Aids in Africa, dove la regione maggiormente colpita resta quella sub-sahariana con una stima di 26,6 milioni di persone infettate. "Il nostro impegno – conclude Susanna Agostini – deve essere, dunque, duplice: la prevenzione prima di tutto, anche in quei paesi dove la soglia di attenzione si è abbassata, in seguito alle nuove cure che riducono i livelli di mortalità, e l'aiuto, Lila e Assa in particolare curano anche progetti ad hoc in Africa, verso i paesi più poveri. Bisogna, infatti, mantenere in vita i genitori e assicurare che gli orfani e gli altri bambini vulnerabili stiano nelle scuole e siano protetti da abusi e sfruttamento". (vp)