Comunisti Italiani: «Ritiro immediato delle nostre truppe dall'Iraq»
Una risoluzione «per chiedere al Governo l'immediato rientro dei militari italiani in Iraq» è stata presentata dal capogruppo dei Comunisti Italiani Nicola Rotondaro e dai consiglieri Lorenzo Marzullo e Luca Pettini..Nel documento si esprime «profondo cordoglio per le vittime militari e civili, sia italiane che irachene, del recente attentato al comando delle forze armate a Nasiriyah» ma si sottolinea come «la presenza dei nostri militari, indipendentemente dalla sensibilità umanitaria che i nostri concittadini hanno manifestato e manifestano, sia percepita dal popolo iracheno come quella di truppe occupanti al seguito e sotto il comando di quelle angloamericane che hanno invaso il loro Paese».I tre consiglieri dei Comunisti Italiani ritengono che «il processo di costruzione di un nuovo ordinamento democratico in Iraq debba fondarsi sul principio dell'autodeterminazione dei popoli senza alcuna interferenza o condizionamento di potenze straniere e che pertanto solo le Nazioni Unite possano svolgere un ruolo di garante di tale processo».Per questo la risoluzione chiede «l'immediato rientro dei militari italiani in Iraq sia per scongiurare altre possibili tragedie, sia come appoggio al crescente dissenso tra i cittadini degli Stati Uniti d'America contro l'aggressiva politica estera del Governo Bush». (fn)Questo il testo della risoluzione:Soggetti proponenti: Nicola Rotondaro, Lorenzo Marzullo e Luca Pettini.OGGETTO: Per chiedere al Governo l'immediato rientro dei militari italiani in Iraq.Il Consiglio Comunale di FirenzeEsprime profondo cordoglio per le vittime militari e civili, sia italiane che irachene, del recente attentato al Comando delle forze armate a Nasiriyah;E' coinvolto nello strazio delle famiglie che, da questo tragico evento, sono state private della vita e dell'affetto di figli, padri e mariti;Constatata come la presenza dei nostri militari, indipendentemente dalla sensibilità umanitaria che i nostri concittadini hanno manifestato e manifestano, sia percepita dal popolo iracheno come quella di truppe occupanti al seguito e sotto il comando di quelle angloamericane che hanno invaso il loro Paese;Ritiene che il processo di costruzione di un nuovo ordinamento democratico in Iraq debba fondarsi sul principio dell'autodeterminazione dei popoli senza alcuna interferenza o condizionamento di potenze straniere e che pertanto solo l'ONU possa svolgere un ruolo di garante di tale processo;Chiede, pertanto,l'immediato rientro dei militari italiani in Iraq sia per scongiurare altre possibili tragedie, sia come appoggio al crescente dissenso tra i cittadini degli Stati Uniti d'America contro l'aggressiva politica estera del Governo Bush.