Cartolarizzazione canone di concessione servizio idrico, Casa delle Libertà: «Alla fine la giunta ci ha dato ragione e ha fatto retromarcia»

«Alla fine anche la giunta ha dovuto prendere atto che avevamo ragione ed ha dovuto revocare la cartolarizzazione del canone di concessione del servizio idrico». E' quanto hanno dichiarato i consiglieri della Casa delle Libertà che sulla questione avevano presentato un esposto alla Corte del Conti.«Questo esposto - hanno spiegato - si basava sul fatto che la cartolarizzazione dei canoni di concessione per l'utilizzo delle infrastrutture idriche e delle reti era illegale e non conforme alla legge: la legge non prevede alcun canone di concessione che il gestore del servizio idrico debba pagare per l'utilizzo delle reti e delle infrastrutture idriche. Prevedere un canone significava solo creare le condizioni affinché il gestore scaricasse sulla tariffa, e quindi sui cittadini, anche questo costo. I cittadini hanno già abbondantemente pagato con la fiscalità generale le reti e le infrastrutture che i Comuni hanno realizzato; con il meccanismo del canone si crea solo una catena perversa: il gestore paga al Comune e il cittadino paga al gestore tramite la tariffa».«Il Comune di Firenze - hanno aggiunto i consiglieri della Casa delle Libertà - è stato costretto a fare retromarcia perché il Ministero dell'Economia e Banca d'Italia avevano chiesto di rivedere tutto il percorso impostato dalla giunta, imponendo garanzie ulteriori, fideiussioni e assicurazioni a copertura di un eventuale insolvenza di Publiacqua da parte di soggetti terzi. Le motivazioni espresse dal Ministero e da Bankitalia confermano le nostre certezze sull'infondatezza dell'intera operazione. Continueremo il nostro impegno contro ogni operazione finalizzata a far pagare ai cittadini i buchi di bilancio provocati da una giunta presuntuosa, incapace di sviluppare una oculate gestione amministrativa».«La confusione della giunta era tale - hanno concluso - che oggi, in consiglio comunale, mentre l'assessore Coggiola pretendeva di far votare la delibera che prevedeva la cartolarizzazione il vicesindaco Matulli, rispondendo alle nostre obiezioni ha rinviato l'atto ammettendo che erano cambiate le basi economiche sulle quali si fondava». (fn)