Attentato in Iraq, il sindaco Domenici: "Domani la città si fermi in segno di lutto"
"Domani Firenze si deve fermare, per 5-10 minuti. Oltre all'esposizione delle bandiere a mezz'asta, attorno alle 11 nelle scuole, negli uffici, nei luoghi di lavoro è necessario trovare e un momento di commemorazione e di raccoglimento, per rappresentare il segno tangibile del nostro lutto. In questo momento è indispensabile che dal nostro Paese, dalla nostra città venga un messaggio di solidarietà nazionale. Questo è un lutto che ci colpisce e sgomenta tutti. Credo che sia importante che da qui, dal cuore della vita civile e democratica di Firenze, da Palazzo Vecchio, debba arrivare ai fiorentini e al mondo intero un messaggio di cordoglio, di solidarietà umana, ma anche di pace. Perché, anche in questi momenti bui e difficili, siamo testardamente e caparbiamente convinti che si debba lavorare, anche pagando tributi molto alti come accaduto a Nassiriya, per costruire la pace e per dare all'umanità un domani migliore". Sono parole del sindaco Leonardo Domenici durante il consiglio comunale straordinario, convocato in segno di cordoglio per l'attentato in Iraq, nel quale hanno perso la vita 17 fra Carabinieri, militari dell'Esercito e civili. All'invito del sindaco hanno già dato il loro assenso le Confesercenti, Confcommercio e Cna, che domani invitano i loro associati ad abbassare le saracinesche alle 11."E' importante e significativo ha detto ancora il sindaco Domenici che oggi si trovino qui nel Salone de' Dugento in Palazzo Vecchio, nell'aula del consiglio comunale, non solo quelli che fanno parte in quanto consiglieri democraticamente eletti in questa assemblea elettiva, ma anche una rappresentanza importante della città. Voglio in primo luogo ringraziare all'ispettore il tenente generale Bruno Loi, il colonnello Giovanni Nistri, il Magnifico Rettore dell'Università Augusto Marinelli e tutto il Senato accademico, ma anche i sindacati, le associazioni di categoria, semplici cittadini. Importante che oggi qui vi sia questo momento d'incontro: ci troviamo di fronte al più grave tragedia che ha colpito le forze armate italiane, e quindi il popolo italiano, in tempo di pace. Per una macabra e tragica coincidenza l'11 novembre 1961 avevamo avuto il più grave episodio che aveva toccato le nostre forze armate in Congo, a Kindu, dove erano morti 13 aviatori. Oggi 12 novembre ci troviamo a commemorare 17 italiani morti: 11 carabinieri, 4 militari dell'Esercito e 2 civili. Voglio ricordare, a dimostrazione di quanto sia cieco e folle l'impulso che muove il terrorismo e la sua mano omicida che sono morti in questo attentato anche 8 iracheni"."Sono convinto ha aggiunto il primo cittadino che la città di Firenze debba esprimere il proprio cordoglio alle famiglie che sono state colpite da questi lutti, all'Arma dei Carabinieri e all'Esercito italiano. Vorrei anche ricordare quali erano i compiti della missione italiana. Si parlava di un comando operativo interforze che dovesse lavorare e che ha lavorato in questi mesi alla creazione e al mantenimento di un ambiente sicuro, al supporto alle attività di sminamento, alle rilevazioni biologiche e chimiche, all'assistenza sanitaria, al ripristino delle infrastrutture pubbliche essenziali. Ricordare questo serve per fare comprendere che cosa stavano e stanno facendo lì a Nassiriya, in Iraq, i nostri connazionali impegnati in questa missione. Il terrorismo ha colpito queste attività e questo impegno, volto alla ricostruzione di questo paese dopo la guerra, volto a dare una speranza per il futuro al popolo iracheno".Il sindaco Domenici ha anche ricordato la risoluzione 1511 dello scorso ottobre delle Nazioni Unite nella quale si indica "una strada da percorrere, si indica la necessità di darsi un calendario e un programma per la redazione della nuova Costituzione e per l'indizione di elezioni democratiche in Iraq". "Un impegno ha proseguito il sindaco Domenici che deve diventare sempre più collettivo a livello di comunità internazionale. Eppure bisogna anche ricordare che in questi ultimi mesi ben 291 i soldati morti in quello che facciamo fatica a definire dopoguerra. E a questi vanno aggiunti oggi anche i nostri connazionali"."In questo momento ha concluso il sindaco Domenici le città devono esprimere in modo visibile e simbolico la nostra associazione al lutto, l'espressione di cordoglio e anche la volontà di continuare la lotta al terrorismo misurandosi anche col problema di trovare gli strumenti più efficaci che, forse, a livello internazionale ancora non siamo stati in grado di mettere a punto. Dalle nostre comunità locali deve venire questo messaggio. E' per questo che in qualità di presidente dell'Anci ho invitato tutti gli 8.102 comuni italiani ad esprimere domani, nelle forme che riterranno più opportune, questo cordoglio e questa solidarietà. Questo senso di responsabilità e di unità nazionale in questo momento drammatico".(fd)