"Il Tempo del Sogno. L'arte figurativa tribale degli aborigeni australiani". La mostra di arte aborigena alla Biblioteca Comunale

"La mostra «Il Tempo del Sogno» vuole allargare i nostri orizzonti – ha sottolineato l'assessore alla cultura Simone Siliani –; di solito abbiamo una visione troppo stereotipata dell'Australia ma alcune opere, alcune caratteristiche richiamano la nostra arte contemporanea. È un mondo dove tutto è rovesciato: il rapporto fra il tempo ed il sogno, è una cultura che non conosce la scrittura ma ciononostante riesce a comunicare idee e sentimenti con le immagini. È un bel cazzotto nello stomaco proporre questa mostra in una città patria del Rinascimento ma cinquanta anni di storia aborigena corrispondono a 500 anni della nostra tradizione. Siamo molto grati ai curatori della mostra, Luca Faccenda e Marco Parri, architetti specializzati in esposizioni d'arte e a Lara Vinca Masini che hanno allestito la mostra in questa sala restaurata proprio un anno fa".La mostra allestita nel Complesso delle Oblate, alla Biblioteca Comunale Centrale in via S. Egidio, 21, è stata inaugurata alla presenza di Clelia March Doeve, addetto culturale dell'ambasciatore australiano a Roma, William Rory Macdonald Steele che ha definito la mostra "una finestra sulla cultura dei nostri aborigeni".Si tratta di un'importante collezione di oltre 75 manufatti artistici contemporanei raccolti grazie al contributo dei principali musei d'Australia: boomerang, bastoni del vento (didjeridoos), graffiti, pittura del corpo e pittura del terreno che è forse la più tipica tra le forme espressive aborigene. Solo recentemente, gli aborigeni hanno iniziato ad imprimere sulla tela ciò che disegnavano sulla terra, sulla sabbia, sulla corteccia di eucalipto e che quindi era destinato a distruggersi col tempo.Tra le opere più importanti, un secchiello in argilla degli sciamani (ne esistono solo due nelle collezioni e un grande quadro realizzato con 5 milioni di punti colorati che raffigura la Creazione della Terra secondo gli aborigeni.La mostra ha anche una valenza didattica rivolta alle scuole che sono state invitate a visitarla; inoltre, i curatori della mostra, che saranno sempre presenti all'esposizione, due volte alla settimana, insegneranno agli alunni l'antica tecnica pittorica degli aborigeni."Tutti i soggetti sono visti dall'alto, ad eccezione di una donna o sono espressi da simboli – ha sottolineato la critica Lara Vinca Masini – ed è un peccato che la popolazione aborigena si stia esaurendo per le negative influenze da parte dei popoli occidentali, cosiddetti civilizzati".Tra i principali autori, Djambu Barra Barra (Sambo), Ada Bird Petjarre, Paddy Fordham Wainburranga, Josie Petrick Kemarre, Gary Simon Jagamarra, Linda Syddick Napaltjarri, Wenten Rubuntja, Shirley Bray, Dorothy Napangardi, Walala Tjapaltjarri, Allan Kenpa e Nancy Naninurra."Il Tempo del Sogno" è ad ingresso gratuito e la mostra sarà esposta fino all'8 dicembre. È visitabile dal lunedì al sabato dalle 10,00 alle 13,00 e dalle 15,00 alle 19,00. giorno di chiusura la domenica.Secondo gli aborigeni australiani, la vita umana, animale e vegetale è parte di una vasta e immutabile rete di rapporti che risale al grande spirito ancestrale del Tempo del Sogno. Una dimensione mitologica che rivive anche oggi nelle manifestazioni spirituali, nelle cerimonie sacre, negli oggetti d'arte ispirati alla tradizione.Sono quattro i temi proposti nel percorso artistico della mostra: "Gli oggetti di rito", "La pittura del corpo", "I graffitismi" e "La pittura del terreno". (uc)