«Nessun abbassamento delle tutele per i lavoratori a rischio amianto»: risoluzione di Comunisti Italiani, Rifondazione e Falqui (gruppo misto) approvata dal consiglio comunale
E' stata approvata a larga maggioranza la risoluzione che invita il sindaco a farsi portavoce presso il governo «perché vengano mantenute e garantite integralmente tutte tutele nei confronti dei lavorati sottoposti al rischio amianto».Il documento era stato presentato dal capogruppo dei Comunisti Italiani Nicola Rotondaro, dai consiglieri Lorenzo Marzullo e Luca Pettini e firmato anche dalla capogruppo di Rifondazione Comunista Monica Sgherri e da Enrico Falqui (gruppo misto).La risoluzione chiede anche «l'apertura di un tavolo di confronto con le parti sociali nel pieno riconoscimento dei diritti dei lavoratori e dei rischi che essi hanno contratto per l'esposizione all'amianto, affinché sia predisposto un fondo nazionale per il giusto indennizzo dei pensionati prima del 1992».«L'esposizione all'amianto - si legge nel documento - ha determinato in molti lavoratori patologie con gravi conseguenze, evidenziando limiti anche nella difformità di applicazione e disparità di trattamento fra aziende degli stessi settori e tra lavoratori in ragione ai periodi di esposizione e alla data di pensionamento. Da quanto contenuto nelle disposizioni in materia previdenziale per i lavoratori esposti all'amianto, contenute nel maxidecreto di accompagnamento alla finanziaria del 2004, si evince la conferma dell'esclusione del beneficio per i lavoratori che sono andati in pensione prima del 1992».I cinque consiglieri sottolineano «come con le nuove disposizioni non si prevedono possibilità di accesso ai benefici previdenziali per i lavoratori che oltre a perdere il posto di lavoro, si vedrebbero negare la possibilità di andare in pensione non potendo rivendicare utilmente il beneficio connesso al rischio amianto». (fn)