Papini (Verdi): «Salviamo le sale cinematografiche fiorentine»
«Salviamo le sale cinematografiche fiorentine». L'appello è stato lanciato dal capogruppo dei Verdi Alessio Papini che, in un'interpellanza, chiede di sapere come l'amministrazione comunale intenda salvaguardare le sale cinematografiche tradizionali. L'esponente del centrosinistra ha anche chiesto «di concordare con i proprietari dei multisala una quota di sale dove proiettare solo pellicole di produzione nazionale e di qualità».«La chiusura di molte sale storiche - ha rilevato Papini - è un processo iniziato da tempo ma che di recente ha subito un'accelerazione. La perdita di cinema come Corso, Nazionale, Universale, Ariston, Eolo, Astra, Supercinema, il caso recentissimo del Vittoria e di tanti altri, spesso sostituiti da banali funzioni commerciali o magari sale per il bingo, rappresenta una grave perdita culturale per Firenze a cui l'amministrazione comunale non ha dedicato sufficiente attenzione.Il pesante calo di spettatori è stato causato in gran parte dall'apertura delle orribili multisale cinematografiche a Campi Bisenzio e a San Bartolo a Cintoia, strutture che hanno determinato un peggioramento della qualità della vita complessiva sul territorio urbano. Le vecchie sale cinematografiche rappresentavano, e rappresentano ancora, un'indubbia presenza vitale nei quartieri e permettevano di vivere meglio il proprio territorio di residenza. La chiusura di queste sale e l'apertura delle multisale è un processo analogo a quello dell'apertura dei grandi centri commerciali che causano la chiusura dei negozi rionali. Tutte tendenze che dividono l'area urbana in quartieri-dormitorio e aree commerciali e di divertimento da raggiungere naturalmente in automobile. L'arrivo delle multisale ha causato un incremento dei picchi di traffico anche in orari in genere meno appesantiti dell'area urbana».«Anche l'offerta cinematografica - ha concluso il capogruppo dei Verdi - appare in via di peggioramento sia sul piano qualitativo che quantitativo, con pochi film ripetuti in molte sale, sparizione della programmazione d'essai, mentre anche i prezzi dei biglietti sono rimasti invariati. Le sale tradizionali fiorentine hanno già perso il 20% degli spettatori e la situazione potrebbe precipitare se dovesse aprire anche la multisala di Novoli che andrebbe a colpire più da vicino molti locali storici fiorentini. I rischi per la possibile perdita di decine di posti di lavoro sono alti, nelle multisale il rapporto tra dipendenti e numero di sale è molto più basso che nei cinema tradizionali, e finora del tutto sottovalutati. E' necessario anche di individuare una diversa destinazione per l'area di Novoli che dovrebbe ospitare la multisala». (fn)