Rispetto dei diritti civili in Cina, risoluzione di Portanova (FI)

Una risoluzione che chiede al «sindaco di assumere iniziative presso il presidente della commissione e il presidente di turno dell'Unione europea per invitare la repubblica popolare cinese al rispetto dei diritti civili e dei principi della democrazia internazionale» è stata presentata dal consigliere di Forza Italia Raimondo Portanova.«Lo scorso 13 ottobre - scrive Portanova - il regime comunista della repubblica popolare cinese ha consegnato all'Unione europea un atto nel quale vengono precisate le precondizioni alle quali l'Unione deve sottostare per potersi garantire buone relazioni con il regime cinese. Quest'ultimo chiede che l'Unione Europea proibisca ogni "visita di dirigenti politici di Taiwan nei paesi europei" e che "neghi la possibilità a Taiwan di aderire ad organismi internazionali". La repubblica popolare cinese chiede poi all'Unione europea di non avere nessun contatto con il governo tibetano in esilio né di sostenere l'attività separatista della "cricca del Dalai Lama". Infine chiede di cancellare il bando alla vendita di armi imposto alla Cina pochi giorni dopo il massacro di piazza Tienanmen».«Un quinto della popolazione mondiale - prosegue il documento - vive in Cina al di sotto degli standard minimi di libertà. Nel 2002 su 4078 esecuzioni capitali eseguite nel mondo 3138 sono state eseguite in questo paese nel quale non vi è libertà politica, religiosa né sindacale, dove i diritti umani sono largamente calpestati e la tortura è praticata usualmente nelle carceri».Per questo Portanova invita il sindaco «ad assumere ogni iniziativa affinché il presidente della commissione ed il presidente di turno dell'Unione europea, in occasione del prossimo vertice previsto per il 30 e 31 ottobre, contestino ai rappresentanti cinesi le violazioni dei diritti umani e non assumano iniziative di cooperazione con la repubblica popolare cinese se quest'ultima non darà concreti segnali della volontà di modificare la posizione politica assunta nel rispetto dei principi di democrazia internazionale». (fn)Questo il testo della risoluzione:RISOLUZIONEOggetto: Invita il Sindaco ad assumere iniziative presso il Presidente della Commissione e il Presidente di turno dell'Unione Europea per invitare la Repubblica Popolare Cinese al rispetto dei diritti civili e dei principi della democrazia internazionaleIL CONSIGLIO COMUNALE1)Preso atto che il regime Comunista della Republica Popolare Cinese ha consegnato lo scorso 13 ottobre al capo della Commissione dell'Unione Europea un atto nel quale vengono precisate le precondizioni alle quali l'Unione Europea deve sottostare per potersi garantire buone relazioni con il regime cinese;2)considerato che la Repubblica Popolare Cinese chiede che l'Unione Europea proibisca ogni "visita di dirigenti politici di Taiwan nei paesi europei" e che "neghi la possibilità a Taiwan di aderire ad organismi internazionali"3)considerato che la Repubblica Popolare Cinese chiede all'Unione Europea di non avere nessun contatto con il governo Tibetano in esilio nè di sostenere l'attività separatista della "cricca del Dalai Lama";4)considerato che si chiede infine di cancellare il bando alla vendita di armi imposto alla Cina pochi giorni dopo il massacro di piazza Tienanmen;5)preso atto che un quinto della popolazione mondiale vive in Cina al di sotto degli standard minimi di libertà;6)preso atto che nel 2002 su 4078 esecuzioni capitali eseguite nel mondo 3138 sono state eseguite in Cina;7)considerato che in Cina non vi è libertà politica, religiosa nè sindacale, che i diritti umani sono largamente calpestati e che la tortura è praticata usualmente nelle carceri cinesiINVITA IL SINDACOAd assumere ogni iniziativa affinchè il Presidente della Commissione ed il Presidente di turno dell'Unione Europea, in occasione del prossimo vertice previsto per il 30 e 31 ottobre, contestino ai rappresentanti cinesi le violazioni dei diritti umani e non assumano iniziative di cooperazione con la Repubblica Popolare Cinese se quest'ultima non darà concreti segnali della volontà di modificare la posizione politica assunta nel rispetto dei principi di democrazia internazionale.Raimondo PortanovaFirenze, 27 ottobre 2003