Checcucci e Gnaga (AN): «L'emergenza acqua nella zona del Chianti causata dall'incapacità dei gestori del servizio idrico»
L'emergenza acqua del Chianti ha soprattutto una causa: l'incapacità dei gestori del servizio idrico. E' quanto denunciano la consigliera di Alleanza Nazionale Gaia Checcucci e il presidente provinciale Simone Gnaga.« La richiesta di stato di emergenza che la Regione Toscana intende avanzare al Consiglio dei Ministri - hanno spiegato i due esponenti di Alleanza Nazionale - per ottenere deroghe alle procedure e contributi straordinari, magari proprio per coprire anche i costi del trasporto d'acqua con le autobotti nella cintura fiorentina, non è riconducibile soltanto ad un problema di siccità. Nel cosiddetto "piano d'ambito", il programma di intervento previsto nei prossimi 20-25 anni in riferimento alla zona del Chianti, ovvero per i Comuni di San Casciano, Barberino Val D'Elsa e Tavarnelle, i più penalizzati dalla siccità, sono state rilevati, nella pianificazione, soltanto problemi relativi all' estensione delle reti fognarie e alla loro corretta conservazione per evitare gli scarichi diffusi. Evidentemente, non risulta che questi Comuni abbiano problemi di approvvigionamento idrico. La cartina di tornasole, semmai ve ne fosse bisogno, è rappresentata da un altro documento: il piano operativo triennale per l'area del Chianti. L'adduttrice di collegamento Impruneta-San Casciano, tanto per fare un esempio, si trova al livello di progettazione 1, corrispondente al "documento preliminare alla progettazione", e sono previsti investimenti nel triennio pari a zero euro. Anche gli altri interventi che dovrebbero aumentare la quantità di acqua da erogare a San Casciano sicuramente non partiranno prima del 2005».«Resta il fatto che a San Casciano manca l'acqua - hanno ricordato Checcucci e Gnaga - come se non bastasse abbiamo il timore che quella poca che arriverà con le autobotti costerà cara ai cittadini. Infatti, come si desume dalla riposta dall'assessore ad una mia interrogazione, il gestore del servizio vuole essere ripagato delle spese straordinarie sostenute: ciò ha dell'incredibile perché non si scarica sulle spalle dei cittadini la propria inefficienza. E' per questo che faremo partire proprio da San Casciano, insieme al consigliere comunale Romano Dorigoni, una raccolta di firme per esprime il nostro rifiuto ad un qualsisi ritocco delle tariffe e per chiedere interventi infrastrutturali immediati. Quello che è ancor più grave è che in questa, come altre zone, c'è uno stato di emergenza permanente, che dura da anni, al quale si è risposto con assoluta superficialità. La verità è che questi soggetti gestori sono gli stessi che gestiscono il servizio da cinquant'anni perché non sono né più né meno che i comuni e le aziende speciali, prima esistenti, riuniti insieme nella società per azioni. Non conoscevano forse le criticità della zona del Chianti quando hanno assunto la gestione societaria del servizio idrico integrato?».«Qualora le condizioni di molti Comuni richiedessero lo stato di emergenza - hanno concluso noi chiederemo che siano tenuti fuori l'autorità d'ambito ed i soggetti gestori che per vari motivi sono i responsabili di questa situazione». (fn)