Brasca: «Abbandonare l'aula del consiglio è un atto politico e in quanto tale legittimo ma la protesta di lunedì scorso era istituzionalmente ingiustificata»
Vi rinnovo le scuse ma nel punto non posso non confermare che la richiesta di determinare unilateralmente l'agenda politica su cui discutere era e resta una richiesta inaccettabile». E' quanto ha dichiarato il presidente del consiglio comunale Alberto Brasca a proposito delle sue dichiarazioni nei confronti dei consiglieri del centrodestra che lunedì scorso avevano abbandonato l'aula e denunciato «il comportamento non consono al suo ruolo istituzionale».«So benissimo che l'abbandono dell'aula è un gesto politico - ha aggiunto Brasca - un gesto estremo, certo, ma un gesto politico ed in quanto tale legittimo. Censurabile politicamente ma non istituzionalmente».«Vi invito però a riflettere - ha proseguito il presidente del consiglio comunale - si può uscire dall'aula per ragioni di merito politico, per sottolineare in modo clamoroso la propria distanza da un atto assolutamente non condiviso, quando votare contro è tropo poco. Oppure si può uscire dall'aula per una questione procedurale, per la violazione clamorosa di una norma regolamentare perché è stato violato un diritto».«In questo caso c'è una responsabilità che chiama in causa il presidente - ha sottolineato Brasca - perché è lui il garante dell'imparzialità ed ha il dovere di assumersi le proprie responsabilità. Lunedì scorso l'abbandono dell'aula è avvenuto appunto per una questione procedurale. Ma è un fatto che nessun diritto è stato violato e il gesto di clamorosa protesta mi è sembrato istituzionalmente ingiustificato. Per questo mi sono sentito in dovere di intervenire. Può darsi che abbia sbagliato i toni ma non la sostanza». (fn)