Obbligo di comunicazione associativa per i consiglieri. Assessore Siliani: "Allarghiamolo a tutte le persone nominate dai Comuni nei diversi Enti"

"La mozione presentata da Raimondo Portanova è quantomeno intempestiva dopo la sentenza del Consiglio di Stato dello scorso 6 ottobre – ha sottolineato l'assessore alla cultura Simone Siliani –. Non possiamo dire che Portanova sia disinformato perché alla conferenza stampa della presentazione della mozione c'era anche l'avvocato Felice Vaccaro, difensore delle due persone decadute dall'incarico per mancata o infondata dichiarazione di appartenenza associativa, contro cui si è chiaramente espresso il Consiglio di Stato. Piuttosto, sarebbe opportuno estendere l'obbligatorietà della dichiarazione a tutte le persone nominate dai Comuni nei diversi Enti".Questa la risposta dell'assessore Siliani, alla mozione presentata nei giorni scorsi dal consigliere di Forza Italia Raimondo Portanova, per chiedere la modifica dell'articolo 30 dello statuto comunale che prevede l'obbligo per i consiglieri comunali di pubblicizzare la propria situazione associativa. Secondo Portanova, alcune leggi regionali e le norme indicate dallo statuto del Comune di Firenze andrebbero modificate poiché impongono ai consiglieri eletti di rendere nota la propria appartenenza a libere associazioni come la Massoneria e questo contrasterebbe coi principi della legge sulla privacy.L'assessore Siliani ribadisce quanto sancito dalla sentenza del Consiglio di Stato. "Alle due persone decadute dall'incarico e a Portanova, dovrebbe essere chiaro, come ha inequivocabilmente sostenuto il Consiglio di Stato, che nella norma regionale e dunque nelle sue derivazioni comunali, non vi è alcuna limitazione alla libertà di associazione né alcuna discriminazione a seguito delle scelte di adesione alla Massoneria da parte di consiglieri o di persone nominate negli Enti, prova ne sia che Portanova è un consigliere comunale, in nessun modo discriminato né dalle Istituzioni e né dai cittadini. In secondo luogo è altrettanto chiaro dalla sentenza che il principio di buon funzionamento della Pubblica Amministrazione è garantito dalla Costituzione e rispetto ad esso il diritto alla privacy è recessivo"."Su un punto – ha concluso l'assessore – sono d'accordo con Portanova e cioè che si possa cambiare la previsione statutaria ma non per restringerla bensì per allargarla: l'obbligo della dichiarazione della condizione associativa dovrebbe essere a mio avviso esteso a tutte le persone nominate dai Comuni nei diversi Enti così come avviene per la Regione". (uc)