Portanova (FI): «Niente più obbligo per i consiglieri di pubblicizzare la propria situazione associativa»
Va modificato l'articolo dello statuto che prevede l'obbligo per i consiglieri comunali di pubblicizzare la propria situazione associativa. E' quanto chiede il consigliere di Forza Italia Raimondo Portanova che questa mattina ha illustrato un'apposita mozione nel corso di una conferenza stampa alla quale erano presenti Paolo Amato, coordinatore cittadino di Forza Italia e l'avvocato Felice Vaccaro che ha difeso davanti al Consiglio di Stato due iscritti alla massoneria che la Regione Toscana aveva dichiarato decaduti dal loro incarico.«Alcune Regioni e fra queste la Toscana - si legge nella mozione - si sono dotate di leggi che impongono ai consiglieri eletti di rendere nota la propria appartenenza a libere associazioni quali la Massoneria. Lo statuto del Comune di Firenze ha recepito tali norme nell'articolo 30, che riguarda l'obbligo di pubblicità della situazione associativa dei consiglieri comunali».«Tali leggi regionali, però - ha fatto notare il consigliere di Forza Italia - paiono in evidente contrasto con la normativa che tutela il diritto di privacy dei cittadini, garantito da un apposita legge del 1996, poiché in grado di suscitare possibili atteggiamenti denigratori o discriminatori a danno della libertà di espressione sia fisica che spirituale dei singoli individui, riconosciuta dalla costituzione europea con definitiva ed ingiusta compressione del diritto di associazione tutelato dall'articolo 17 della nostra Costituzione».Portanova sottolinea «che gli organi della giustizia europea circa due anni fa condannarono lo Stato italiano per l'adozione di tali leggi che hanno violato il principio della libertà di associazione» e «che la Regione Toscana sta valutando la modifica della legge regionale del 1983 che prevede l'eliminazione degli articoli che obbligano a rendere nota la propria appartenenza, in osservanza ai dettami costituzionali e della privacy».«Non ho mai nascosto la mia appartenenza alla Massoneria, espressamente dichiarata secondo le norme vigenti al momento della mia elezione - ha concluso Portanova - ritengo improcrastinabile che il consiglio comunale di Firenze elimini dal suo statuto e dal suo regolamento norme che di fatto limitano il diritto di associazione o che comunque possono consentire discriminazioni nei confronti di chi dichiari di essere iscritto ad associazioni che non trovano il gradimento di chi in quel momento governa, non solo con riferimento alla massoneria ma anche per l'appartenenza a partiti politici o ad altre innumerevoli associazioni quali ad esempio di gay, cacciatori o addirittura di tifosi organizzati. La mia iniziativa ha già trovato il consenso e l'appoggio, oltre che di Forza Italia e dello SDI regionale, di Arturo Pacinotti, presidente del collegio dei maestri venerabili della Toscana e dell'associazione radicale "Andrea Tamburi". Ritengo che molti consiglieri, spero la maggioranza e indipendentemente dal loro schieramento politico, riconosceranno la bontà di questa iniziativa per il rispetto della libertà di associazione». (fn)Questo il testo della mozione:MOZIONEIL CONSIGLIO COMUNALE Considerato che alcune Regioni si sono dotate di leggi che impongono ai Consiglieri eletti di rendere nota la propria appartenenza a libere associazioni quali la Massoneria; considerato che la Regione Toscana ha approvato la legge n.68 del 1983 che all'art.11 e 12 impone i suddetti obblighi sia ai Consiglieri regionali sia ai titolari di nomine o designazioni regionali; considerato che lo Statuto del Comune di Firenze ha recepito tali norme nell'articolo 30 punto b) inerente l'obbligo di pubblicità della situazione associativa dei Consiglieri comunali; considerato che i contenuti degli articoli 11) e 12) della legge 68/1983 paiono in evidente contrasto con la normativa che tutela il diritto di privacy dei cittadini garantito dalla successiva L.675/96 poiché in grado di suscitare possibili atteggiamenti denigratori o discriminatori a danno della libertà di espressione sia fisica che spirituale dei singoli individui, riconosciuta dalla Costituzione Europea con definitiva ed ingiusta compressione del diritto di associazione tutelato dalla nostra Costituzione all'art.17; considerato che gli organi della giustizia europea circa due anni fa condannarono lo Stato italiano per l'adozione di tali leggi che hanno violato il principio della libertà di associazione; considerato che la Regione Toscana sta valutando la modifica della legge n.68/1983 che prevede l'eliminazione degli articoli 11) e 12) in osservanza ai dettami costituzionali e della privacyINVITA IL SINDACOA promuovere un percorso istituzionale che preveda la modifica dell'articolo 30 punto b) dello Statuto Comunale inerente l'obbligo per i Consiglieri Comunali di pubblicizzare la propria situazione associativa nonché dell'articolo 46 punto 2) del Regolamento del Consiglio e degli altri Organi Istituzionali inerente le procedure per rendere note le informazioni di cui sopra.Raimondo PortanovaFirenze, 16 ottobre 2003