Assemblea Anci a Firenze, Domenici: "Grande partecipazione, primo bilancio positivo. C'è una nuova consapevolezza delle difficoltà che vivono i Comuni italiani"
"Finora il bilancio è molto positivo, anche per la ricaduta sulla città: questa è senz'altro l'assemblea Anci a più affollata e partecipata a cui io sia intervenuto. E per me è un fatto di onore e di orgoglio". Leonardo Domenici, sindaco di Firenze e presidente dell'Anci, l'associazione dei Comuni italiani, traccia una prima valutazione della manifestazione che vede riuniti fino a domani alla Fortezza da Basso oltre duemila sindaci delle città italiane. "Alla fine dei quattro giorni di lavori spiega Domenici - stimiamo che circa 9/10mila persone saranno passate da Firenze per l'assemblea, tutte con una grande volontà di partecipazione, come dimostrano anche le affollate manifestazioni collaterali: ad esempio, alla tavola rotonda di giovedì sera in Palazzo Vecchio con i responsabili degli enti locali dei partiti non sono bastati posti a sedere. Questo mi fa piacere anche pensando che la platea è formata prevalentemente da sindaci di piccoli Comuni, che qui hanno trovato il modo di confrontarsi e discutere".Venendo a temi più politici, Domenici ha poi sottolineato che esiste "una nuova e diffusa consapevolezza della gravità e delle difficoltà in cui si trovano i Comuni", in particolare rispetto alla legge finanziaria. "Non ci aspettavamo che, parlando alla platea dell'Anci, gli esponenti del governo intervenuti al dibattito potessero entrare direttamente nel merito ha spiegato il sindaco ma, anche dopo aver parlato personalmente con il ministro Pisanu e dopo le parole del sottosegretario D'Alì, che ha ipotizzato una modifica di allocazione di risorse', credo di poter dire che la disponibilità del governo a dare un contributo ai Comuni c'è. Io mi aspetto qualcosa".Per quanto riguarda in particolare Firenze, il sindaco ha anche specificato che i tagli attualmente previsti dalla Finanziaria avrebbero una ricaduta secca sulla nostra città per circa un milione e mezzo di euro, a cui poi va aggiunto il venir meno di altri importanti fondi, come ad esempio il contributo per l'affitto. "Inoltre ha aggiunto Domenici continua la linea di bloccare ogni forma di autonomia impositiva per i Comuni: e questo teoricamente impedisce anche l'introduzione del contributo di scopo. Gli effetti di questa Finanziaria non derivano quindi solo per i tagli in quanto tali; ma anche dal mancato rispetto di quella leale collaborazione e dal riconoscimento della pari dignità fra i diversi livelli istituzionali, sancita dalla riforma del titolo V della Costituzione". "Come hanno dimostrato gli interventi degli amministratori, sia di centrosinistra che di centrodestra - ha concluso il sindaco - qui non si fanno ragionamenti di parte, ma ci si basa sui fatti e sui dati. E questi dati dicono che questa è una situzione tendenziale verso il collasso, che mette in gravissima difficoltà non tanto i bilanci dei Comuni, quanto i bilanci delle famiglie italiane". (ag)