Cani e giardini pubblici, Tondi (UDC): «Il sindaco faccia rispettare i regolamenti»

«E' necessaria una campagna di informazione per tutelare e garantire il rispetto del diritto alla "libera e pulita" circolazione di quei cittadini che non sono tutelati, come gli animali, da apposito ufficio o specifico regolamento». E' al richiesta avanzata dal capogruppo dell'UDC Federico Tondi secondo il quale «la circolare del Ministro Sirchia sulla conduzione ed il mantenimento di specie di cani definite aggressive, oltre a non aver trovato immediata attuazione anche a Firenze, porta alla ribalta la solita sceneggiata effimera recitata da questa amministrazione».«Il problema di sempre non è la mancanza di normativa o di regolamenti - ha rilevato l'esponente del centrodestra - ma, come al solito, la loro mancata attuazione ed in piena contraddizione, anche laddove questo non sia conveniente in termini economici. Già nel maggio del 1999 il consiglio comunale approvò il regolamento sulla tutela degli animali, poi integrato da altre modifiche, che prevedeva anche norme di comportamento per i possessori di cani. Quello stesso regolamento impartisce inoltre direttive precise sull'accesso e la conduzione dei cani alle aree verdi e negli spazi pubblici ma, paradossalmente, sono allo studio alcune modifiche che, a fronte delle segnalazioni e le lamentele di numerosi cittadini e di alcune segnalazioni da parte di vittime di aggressioni, anche non necessariamente violente, risulta ancora non adeguatamente applicato».«All'inizio dell'anno - ha ricordato Tondi - anticipando una proposta di legge regionale ancora in via di approvazione, l'amministrazione ha delegato alla polizia ambientale le funzioni di tutela degli animali. Il fatto è senz'altro positivo ma due soli addetti risultano pochi, a fronte della necessità di garantire una presenza costante per far rispettare questa normativa. Se da una parte il nucleo in questione ha effettuato dal 1º gennaio al 26 settembre 2003 ben 2250 interventi, redigendo 98 verbali, dall'altra emerge che i 962 casi di proprietari di cani risultati in possesso di strumenti idonei alla raccolta siano poco meno del 43 per cento di quelli effettivamente controllati. A fronte del proliferare del numero di cani, pericolosi e non, che circolano liberamente nei giardini e sui marciapiedi della nostra città, manca da parte dell'amministrazione una corretta applicazione delle regole già esistenti, applicazione che consentirebbe tra l'altro, da una parte di tutelare cani e padroni, dall'altra di mettere "in sicurezza" alcune aree verdi cittadine diventate ormai terreno da concimare».Secondo il capogruppo dell'UDC «sono numerosi i giardini e gli spazi pubblici che non possono essere fruiti liberamente dai cittadini in quanto divenuti ormai soltanto giardini per cani» e per questo «l'amministrazione deve potenziare il servizio effettuato dal nucleo di polizia ambientale, magari investendo di tali funzioni anche i vigili di quartiere, in modo da poter effettuare un'opera di sorveglianza ed educazione».«Dal momento che in alcuni quartieri esiste anche un servizio di vigilanza – ha rilevato Tondi - affidato con apposita convenzione alle guardie venatorie volontarie, servizio peraltro svolto eccellentemente, non vediamo per quale motivo non si sia pensato o non si debba prevedere di dotare queste ultime di strumenti adatti per imporre il rispetto delle regole e la piena applicazione di quelle sanzioni previste dal regolamento comunale. Il miglioramento di questo servizio potrà inoltre contribuire a trovare la soluzione ai problemi economici derivanti dalla realizzazione del nuovo canile sanitario, dato che al momento quello di Via Circondaria dovrà essere trasferito per fare posto alla linea dell'alta velocità. Non dimentichiamo che i proventi delle sanzioni, a norma di regolamento, devono essere impiegate per il potenziamento delle strutture già esistenti o la realizzazione di nuove».«Il sindaco, a cui spetta la tutela dell'igiene pubblica, del rispetto dei diritti di tutti i cittadini - ha concluso il capogruppo dell'UDC - si faccia dunque garante dell'incolumità dei frequentatori gli spazi verdi e del decoro dei nostri spazi pubblici». (fn)