Parcheggi a fascia rossa, Checcucci (AN): «Revoca dovuta altrimenti ci avrebbe pensato il Ministero delle Infrastrutture»

«La revoca del provvedimento sui parcheggi a fascia rossa lo consideriamo un atto dovuto che l'amministrazione ha perso semplicemente perché, se non l'avesse fatto, vi sarebbe stata comunque la revoca d'ufficio da parte del Ministero delle Infrastrutture». E' quanto sostiene la consigliera di Alleanza Nazionale Gaia Checcucci.«Il codice della strada come più volte detto - ha ricordato la Checcucci - non prevede alcun segno o delimitazione di color rosso della carreggiata. Ma non solo non la prevede ma espressamente vieta qualunque segno o striscia che sia diversa dai colori bianco e blu che sono gli unici legittimati. In particolare, l'articolo 137 del regolamento di attuazione afferma che i colori dei segnali sono bianco e azzurro e nessun altro segnale è consentito nelle carreggiate stradali all'infuori di quelli previsti dalle presenti norme. L'articolo 155 sottolinea invece che nessun altro segno non rimovibile è consentito sulle carreggiate stradali all'infuori di quelli previsti dalle norme».«La cosiddetta "fascia rossa" - ha rilevato la consigliera di Alleanza Nazionale - è la punta dell'iceberg di una politica della sosta ispirata all'unico criterio di fare cassa.Non a caso abbiamo assistiamo ad una preoccupante proliferazione di parcheggi a "palle rosse" e zone a sosta controllata la cui principale caratteristica è quella di non avere personale addetto, il vecchio parcheggiatore con cappellino, ma parcometri e biglietti».«La differenza è palese e sicuramente vantaggiosa per Firenze parcheggi - ha concluso la Checcucci - nel parcheggio controllato dal personale, il pagamento della sosta era subordinato all'effettiva permanenza dell'auto nelle strisce azzurre. Il solerte parcheggiatore calcolava il tempo di permanenza e il corrispettivo da pagare; non c'erano automobilisti "furbi" e "non paganti" ma non c'erano neanche multe.Nel parcheggio "non controllato", invece, il "parcheggiatore con cappellino" è stato trasformato in "ausiliario della sosta": al posto del cappellino, blocchetti di verbali, consumati in abbondanza. E così nel biennio 2001 e 2002 i proventi da multe erano pari a circa 1 milione di euro, calcolando la quota di 11 euro e quaranta centesimi che viene ristornata a Firenze parcheggi per il numero di multe emesse dai vigilini. Per il 2003 si prevede che i proventi ammontino a circa 1 milione e 482 mila euro, pari a 130 mila multe. L'abolizione della "fascia rossa" deve essere solo l'inizio di una rivoluzione della politica sui parcheggi: non più ispirati a mere logiche di bilancio, bensì a regolamentare davvero la sosta». (fn)