Un'opera di Dani Karavan "ricucirà" la ferita dell'Alta velocità a San Pellegrino nel Mugello
Sarà Dani Karavan a ricucire la grande "ferita" aperta dall'Alta velocità nel Mugello. Lo scultore israeliano ha progettato per San Pellegrino, nel Comune di Firenzuola, dove la nuova linea ferroviaria veloce esce in superficie, un intervento destinato a divenire una tappa importante per gli appassionati di arte ambientale. In una zona di grande suggestione, affacciata sulla bella valle del Santerno, lo studio prevede la realizzazione di una maxiparete di vegetazione e di luci colorate, e di un suggestivo "belvedere". Un progetto che si concretizzerà grazie alla collaborazione tra le amministrazioni locali, la Tav (società del gruppo Fs che realizza l'Alta velocità) e il Cavet (consorzio di imprese che realizza la linea veloce) e che questa questa mattina è stato presentato a Palazzo Vecchio dall'assessore all'urbanistica Gianni Biagi, dal sindaco di Firenzuola Renzo Mascherini e dall'artista israeliano Dani Karavan."Siamo lieti come Comune di Firenze di ospitare il sindaco di Firenzuola Mascherini e Dani Karavan esordisce l'assessore Biagi . La nostra città ha una lunga tradizione di collaborazione con l'artista israeliano. Basta ricordare la memorabile rassegna di Forte Belvedere e la mostra su Arnolfo di Cambio in piazza Signoria. Inoltre, nell'occasione della mostra antologica su Karavan che si aprirà domani a Firenzuola, abbiamo prestato un'opera dell'artista israeliano a suo tempo esposta in piazza Signoria". Si tratta della rielaborazione in legno della cuspide della torre di Palazzo Vecchio intitolata "Ad Arnolfo di Cambio". "Un modo conclude l'assessore Biagi per rinsaldare il rapporto, sempre vivo, tra Firenze e Firenzuola"."L'operazione di San Pellegrino spiega Mascherini, sindaco di Firenzuola ha un duplice obiettivo: da un lato risarcire la natura violata, dall'altro cogliere l'occasione per creare uno straordinario evento artistico, godibile sia dai viaggiatori del treno di passaggio che dal pubblico a terra". L'impresa non è da poco: a San Pellegrino, per la realizzazione dell'area di manovra, è stato costruito, infatti, un muro di contenimento in calcestruzzo di 350 metri e con una superficie di 11mila metri quadrati. Un'opera di ingegneria di forte impatto in una delle zone più suggestive delle nostre montagne. "Le dimensioni e l'estensione dell'intervento, ben visibile anche dalla strada statale sottolinea Mascherini hanno determinato una lacerazione nell'ambiente naturale che bisogna recuperare".Questa sfida è stata accettata con grande entusiasmo da Karavan. L'artista ha pensato da subito a qualcosa di interattivo con il treno, in modo che la ferrovia da fattore di ipotetico guasto potesse divenire il motore di una vera e propria azione scenica e anche un momento di attrazione. Il progetto dell'opera, significativamente intitolata Tramontana. Vento, Luce, Velocità, si articola in diverse realizzazioni che intrecciano temi ed elementi di grande suggestione: fiori, alberi e piante che coprono la grande parete coi colori della natura, il sole che fa vivere lo gnomone, la luce al neon che illumina la notte di colore, la torre del vento che suona con le sue canne d'organo, la grotta delle immagini quale porta dello spazio virtuale delle informazioni, i binari della ferrovia sui quali corrono i velocissimi treni, la pietra nella quale è scolpito tutto il belvedere."Le mie opere sono frutto dell'ambiente, sono l'esito di un dialogo fra materia e creatività, fra elementi naturali e progettazione spiega Karavan . Dobbiamo saper pensare ad un'unità tra arte e paesaggio, ad una continuità tra ambiente naturale e intervento artistico, legati in un unico sistema che non dovrà essere frantumato ma che avrà invece una sua stupenda armonia. In ciò l'arte ambientale può raggiungere la sua pienezza: comporre con la natura".Ma vediamo cosa prevede in concreto il progetto, ancora in una fase preparatoria. L'ipotesi è quella di rivestire la parete in cemento con una vegetazione molto colorata, fiorita, individuando, attraverso uno studio di carattere botanico, delle essenze anche non locali, che possano vivere in queste condizioni climatiche. Il bosco di carpino nero e di querce scenderà dal monte ad occupare i gradoni più alti del muro. Più in basso saranno messe a dimora alberi e piante (diverse specie di melo) destinate a creare l'effetto cromatico pensato dal maestro: lunghe linee di colore naturale disegnate sulla parete per coprirla interamente. Di notte invece il colore verrà garantito dalla luce. Un esercito di steli di luce al neon, circa 3.000, spunteranno tra gli alberi e le fioriere, illuminandosi, come per magia, al passaggio dei treni. L'idea di Karavan è che nella notte, quando arrivano i convogli, si accendano sulla parete pennellate di rosso o di blu a seconda della stazione di provenienza: rosso da Bologna, blu da Firenze.Karavan ha anche pensato a un belvedere, un luogo dove "veder passare il treno" sovrastante il piazzale di manovra. In cima a questo belvedere, scolpito nella pietra, una torre alta 12 metri che racchiude cinque canne d'organo. A farle suonare sarà il vento e anche il sole diventerà un elemento naturale che interagisce con l'opera, attraverso lo gnomone della mega-meridiana, una colonna alta ben 6 metri posta al centro di un cerchio disegnato sul piazzale, da dove si assiste all'andirivieni dei convogli. L'accesso al belvedere sarà reso possibile dalla sistemazione della strada esistente, mentre per accogliere i visitatori è prevista la realizzazione di un'area di parcheggio. Il progetto prevede anche una grotta, una sorta pozzo delle informazioni virtuali. Guardando dentro questa piccola struttura si accede grazie a un grande schermo a un'infinità di dati e di notizie: oltre alle informazioni sull'avvicinarsi dei treni anche data, ora, orario di nascita e tramonto del sole, direzione e intensità del vento all'istante. (mf)