Antenne per i cellulari, Barbaro (DS): «L'illegittimità del decreto "Gasparri" dimostra il centralismo del governo Berlusconi. Si discuta con i gestori una pianificazione partecipata degli impianti»

«La Corte costituzionale ha dato ragione a quanti ritenevano, per prime le numerosi Regioni che avevano proposto ricorso fin dall'anno scorso, che il cosiddetto decreto "Gasparri" avesse invaso i poteri di pianificazione territoriale che sono attributi alle Regioni e agli enti locali dalla Costituzione: uno dei tanti esempi di neocentralismo dell'attuale governo di destra». Questo il giudizio di Antongiulio Barbaro, consigliere comunale DS e membro della commissione ambiente e trasporti di Palazzo Vecchio, a proposito della sentenza della Consulta depositata ieri.«La Corte costituzionale - ha spiegato Barbaro - ha censurato quella parte del decreto secondo il quale gli impianti oggetto della normativa sono compatibili con qualsiasi destinazione urbanistica e sono realizzabili in ogni parte del territorio comunale anche in deroga agli strumenti urbanistici e ad ogni altra disposizione di legge o di regolamento».Il consigliere diessino ritiene «molta positiva la decisione del sindaco Domenici che lo scorso 25 settembre ha sospeso le richieste di autorizzazione e le attivazioni degli impianti di telefonia mobile installati in base a questo decreto».«Con questa sentenza - ha rilevato l'esponente del centrosinistra - acquista maggior forza l'apertura del tavolo di discussione con i gestori di telefonia mobile deciso dal sindaco, che dovrà essere finalizzato a rivedere la pianificazione fin qui adottata dal Comune e le localizzazioni, scelte dai gestori, estranee al piano del Comune. Anche l'amministrazione dovrà rivedere le proprie procedure: sono ancora valide le norme contenute nel regolamento edilizio comunale che impongono una valutazione tecnica preventiva da parte degli organi di controllo ambientale prima del rilascio della concessione edilizia per ciascun impianto. Tuttavia dovranno essere rafforzate da una procedura di approvazione del piano di localizzazione degli impianti che consenta la partecipazione dei cittadini tramite osservazioni, come nel caso del piano regolatore, prima dell'approvazione definitiva»«E' infine necessario - ha concluso Barbaro - potenziare gli uffici del Comune che seguono l'iter amministrativo di tali impianti: occorre una struttura che se ne occupi in via esclusiva, in grado perciò di tenere sotto controllo tutte le autorizzazioni, le loro modifiche e gli spostamenti. L'obiettivo deve essere quello di garantire i cittadini circa il rispetto del limite di esposizione ai campi elettromagnetici in tutti i punti del territorio, limite stabilito nel 1998 dal Ministero per l'Ambiente e che appare ancora oggi ispirato al "principio di precauzione" più volte invocato da associazioni e comitati». (fn)