Impiego, in aumento la flessibilità del lavoro femminile e del part-time non scelto
L'occupazione delle donne e il loro accesso al mercato del lavoro è ancora problematico soprattutto se si guarda l'obiettivo fissato dalla Comunità europea che fissa il tasso di occupazione femminile al 57% da raggiungere entro il 2005. In Italia attualmente il tasso è del 41%, una cifra ancora troppo bassa rispetto agli altri paesi dell'Europa, il cui tasso medio d'impiego si attesta sopra il 50%.I dati sono stati presentati questa mattina dall'assessore al lavoro Marzia Monciatti affiancata dall'esperta del mercato del lavoro Maria Carla Meini e dalla responsabile dei progetti di formazione delle donne Benedetta Barsi. Dall'analisi fatta dalla dottoressa Meini che riguarda soprattutto donne adulte fra i 30 e i 50 anni, emerge anche un alta flessibilità del lavoro femminile (12%), la più alta d'Europa superata solo dalla Spagna. Lo stesso dato si ritrova anche in Toscana dove le punte più alte del lavoro temporaneo o flessibile sono state raggiunte negli ultimi due anni.E in Italia anche il dato sul lavoro part-time si differenzia molto dagli altri paesi europei soprattutto per il fatto di non essere scelto. Un terzo delle donne a part-time non ha scelto di esserlo e cioè vorrebbe un lavoro a tempo pieno e ripiega sul lavoro a mezza giornata. Mentre negli altri paesi la percentuale di donne che lavorano mezza giornata per scelta è molto più alta. In questo modo in Italia il part-time non è d'aiuto alle donne che hanno figli e non funziona da incentivo per aumentare la fertilità.Per quanto riguarda la formazione delle donne, l'assessorato alle politiche del lavoro ha appena concluso il progetto Employing Women's Potential con cui è stato attivato il corso per la formazione della figura della donna "Mentor", una sorta di riferimento costante per le persone che cercano lavoro. Su 17 donne che hanno preso parte al corso più della metà hanno trovato lavoro come mentore presso gli sportelli donna e le cooperative che lavorano per la Provincia."Le difficoltà per l'accesso al lavoro - ha spiegato l'assessore Marzia Monciatti- sono particolarmente evidenti per le donne adulte che, pur avendo sostenuto una gran parte degli impegni di cura nelle loro famiglie, restano spesso ai margini di un mercato che richiede figure professionali specifiche o qualificato. Di positivo ha aggiunto la Monciatti- resta il fatto che le donne continuano a voler lavorare nonostante tutto". (lb)