Al Saschall la prima fiera del commercio equo e solidale in Toscana

Dal 25 al 28 settembre il Saschall ospiterà "Equofesta", la prima fiera del commercio equo e solidale in Toscana. La manifestazione è stata presentata stamani in Palazzo Vecchio dagli assessori alle attività produttive Francesco Colonna e alla cooperazione internazionale Simone Siliani, assieme agli organizzatori. "Come Amministrazione Comunale – ha detto l'assessore Colonna – siamo molto interessati agli argomenti legati al commercio equo e solidale, che riteniamo molto sensati. Ci sono infatti diversi paesi che hanno problemi a stare sul mercato e questa fiera, che dal programma invoglia ad essere visitata, offrirà l'opportunità per far conoscere prodotti cui si è già interessata anche la grande distribuzione. Se questa fiera, come spero, avrà il successo che merita, diventerà un appuntamento fisso per la nostra città".Ampio e variegato il programma dei quattro giorni di fiera (ingresso 2 euro, gratis per ragazzi sotto i 12 anni). Accanto ai 700 metri quadrati di area di vendita (a cura di 23 botteghe sparse su tutto il territorio regionale) di prodotti provenienti dal sud del mondo (non solo prodotti alimentari, ma anche tessuti, mobili, tappeti, borse, abbigliamento, ceramiche, giocattoli), sono in calendario concerti, mostre, spettacoli per bambini, convegni e dibattiti. Fra questi da segnalare "Quale impegno delle istituzioni per il commercio equo e solidale?" (26 settembre, ore 9.30) cui prenderanno parte il sindaco di Firenze Leonardo Domenici, il presidente del consiglio regionale Riccardo Nencini, parlamentari e amministratori. Il 28 settembre (ore 18) "Questo mondo non è in vendita: l'economia mondiale dopo Cancun", cui parteciperanno l'assessore Simone Siliani, il missionario comboniano Alex Zanotelli, il giornalista Gianni Minà, l'economista Claudio Rigacci e Cristiano Lucchi della Rete Lilliput. Coordina Raffaele Palumbo di Controradio."Questa fiera – ha sottolineato l'assessore Siliani – è un'occasione da cogliere al volo per interrogarsi sui nostri stili di vita. Con questa iniziativa ci viene proposta un'alternativa praticabile su cui riflettere e confrontarsi, oltre ad avere la possibilità di dare un concreto sostegno alla cooperazione coi paesi in via di sviluppo".(fd)