Telepass, Checcucci (AN): «Troppo caro per i cittadini e un business per Firenze parcheggi e società Autostrade»
Un sistema troppo costoso per i contribuenti e sorpassato dal punto di vista tecnologico. Questo il giudizio della consigliera di Alleanza Nazionale Gaia Checcucci sul sistema delle porte telematiche. Intervenendo questo pomeriggio in consiglio comunale l'esponente del centrodestra ha anche sottolineato che «la contrarietà a questo sistema non può che essere senza se e senza ma perché, conti alla mano, è evidente che i fiorentini spenderanno, in quattro anni, circa 6 milioni e mezzo di euro».«Da questa cifra, che sarà incassata da Firenze parcheggi, - ha spiegato la Checcucci - circa 3 milioni mezzo di euro, in quattro anni, finiranno nelle casse di Autostrade spa: quest'ultima ha chiesto questa somma e il Comune ha supinamente accettato. Da ciò dobbiamo dedurre che a Firenze parcheggi la gestione del sistema costerà, sempre in quattro anni, ben 3 milioni di euro. Tra l'altro il vicesindaco Matulli, nel fornire le cifre del numero dei cittadini interessati dal provvedimento, fra residenti nel centro storico e non residenti, il numero dei telepass ed i costi ha sostanzialmente confermato, presentando il piano finanziario, i dati che già avevo ipotizzato e che avevo utilizzato per arrivare ai costi finali. E questa giunta, a poche settimane dall'attivazione delle porte telematiche, ha dimostrato di non sapere far bene neanche i conti o di non voler essere trasparente sugli stessi».«Le prime porte telematiche - ha concluso la Checcucci - sono state installate nel 1998. La messa in funzione di tale sistema di controllo passa attraverso una pratica di omologazione sulla quale deve decidere il ministero dei trasporti. La società autostrade, però, ha chiesto l'omologazione quattro anni dopo. Un ritardo che non ha consentito di poter predisporre un sistema tecnologicamente più moderno e meno costoso. Visto che abbiamo aspettato cinque anni i comodi di Autostrade spa si poteva aspettare ancora un po' per confrontarsi con i cittadini e le categorie economiche che si sono trovate di fronte al fatto compiuto». (fn)