Telepass, Casa delle Libertà: «Un'operazione sbagliata dal punto di vista economico e sociale dalla quale il Comune può ancora tirasi indietro»

«Un'operazione sbagliata dal punto di vista economico e sociale dalla quale il Comune può ancora tirasi indietro». Così i consiglieri della Casa delle Libertà giudicano il sistema delle porte telematiche. Questa posizione è stata ribadita questa mattina, in una conferenza stampa in Palazzo Vecchio, alla quale hanno partecipato Rodolfo Cigliana, Bianca Maria Giocoli e Valerio Abbate (Forza Italia), Antonio Gerardo Andriulli e Gaia Checcucci (Alleanza Nazionale), Federico Tondi (UDC) e Gabriele Toccafondi (Azione per Firenze).«Quello del telepass - hanno spiegato - è un sistema che produce vantaggi solo per Autostrade spa e per "Firenze parcheggi" con quest'ultima che, in quattro anni, incasserà circa 6 milioni e 500 mila euro a fronte di una spesa di circa 3 milioni e 500 mila euro. In quattro anni, dunque, Firenze parcheggi guadagnerà circa 3 milioni di euro. Intanto si danneggiano i cittadini che sono obbligati a pagare una penale per il loro diritto di abitare in centro o di esercitare una qualunque loro attività economica e professionale. L'intero sistema, quindi, si configura come sopruso e ingiustizia: ma non ne esisteva uno economicamente più conveniente e più evoluto tecnologicamente?».«Le porte telematiche - hanno ricordato i consiglieri del centrodestra - sono un'eredità della precedente amministrazione di centrosinistra che nel 1998 previde e in parte realizzò l'intero sistema. A distanza di cinque anni, e con curiosa urgenza, l'attuale governo cittadino, sempre di centrosinistra, in poco più di due mesi pretende di far assimilare problemi, soluzioni e modalità operative di tutto il sistema in una manciata di giorni, non tenendo conto delle molteplici esigenze e di tutti i problemi, anche tecnici, ancora da risolvere. E senza aver interpellato, nei tempi giusti, tutte le categorie economiche e professionali come, ad esempio, quella dei medici di famiglia che sono pubblici ufficiali ma che saranno costretti come gli altri a pagare questo "balzello"».«La giunta targata Domenici - hanno concluso - ha deciso di far partire comunque le porte telematiche il tre di novembre ma il Comune è ancora in tempo per tirarsi indietro. Se lunedì prossimo l'amministrazione deciderà di non firmare la convenzione definitiva dovrà pagare una penale di circa 1 milione e 200 mila euro. Un danno, per le casse del Comune, sicuramente minore di quello che sarà provocato in quattro anni da questo sistema di porte telematiche». (fn)