«Patto di fratellanza fra Firenze e Mauthausen»: approvata mozione in commissione pace

Patto di fratellanza fra Firenze e la città austriaca di Mauthausen, nel cui campo di sterminio, durante la seconda guerra mondiale, furono deportati centinaia di fiorentini.La proposta è contenuta in una mozione approvata all'unanimità dalla commissione per la pace e la solidarietà internazionale.«Nel marzo 1944, 938 persone furono deportate da piazza Santa Maria Novella al campo di concentramento di Mauthausen - ha ricordato il presidente della commissione Lorenzo Marzullo - questo patto di fratellanza è un atto dovuto all'associazione nazionale deportati, ai familiari dei caduti, alle associazioni combattenti ed ai cittadini di allora, di oggi e a quanti leggeranno la storia della città di Firenze. In questo modo vogliamo anche ribadire che la storia non può essere riscritta: i crimini compiuti dai nazi-fascisti rimangono una delle pagine più orrende della nostra storia. E le istituzioni devono vigilare affinché la memoria di questi miasfatti tenuta sempre viva e non cada nell'oblio».«Dopo quasi 60 anni - ha sottolineato la consigliera Susanna Agostini, prima firmataria della mozione - sentiamo il dovere di dare un segnale forte di riconoscimento e memoria anche dei rapporti tra civili. Deve restare impresso nella storia dell'umanità intera che allontanare dalle loro case, dai loro affetti dei cittadini inermi, ghettizzare, maltrattare e denutrire persone fino alla morte, non è guerra, non è confronto di idee, di opinioni. E' sopraffazione dell'uomo sull'uomo».Il documento invita poi il sindaco «a consegnare lo stesso patto scritto, in forma solenne, in occasione del 60° anniversario della deportazione durante la presenza ufficiale del Comune di Firenze alle cerimonie di celebrazione nella città di Mauthausen». (fn)Questo il testo della mozione:MOZIONEOggetto: per invitare l'A.C. a stabilire un Patto di Fratellanza con la città di Mauthausen.Nell' anno 1944 nel mese di marzo 938 persone da Firenze, furono deportate a Mauthausen. Nei campi di concentramento;In piazza Santa Maria Novella, ogni anno, si incontrano rappresentanti delle organizzazioni deportati e loro familiari, combattenti e reduci, singoli cittadini. Presenziano alla cerimonia voluta dalle Istituzioni, a conferma di immutato dolore e riconferma della volontà di mantenere vivi ed alti i valori ed i sentimenti della democrazia;Una delegazione del Comune di Firenze, partecipa nel successivo mese di maggio al ricordo di quel tragico e disumano evento recandosi in visita a quei campi di detenzione, assieme ad altre Istituzioni, all'Associazione Nazionale Deportati Politici nei Campi Nazisti, e a molti studenti delle scuole medie di Firenze e della Toscana.Persone che insieme commemorano, non ritualmente, la memoria delle vittime e la sconfitta della dittatura nazifascista;Perché resti impresso nella storia dell'umanità intera che allontanare dalle loro case, dai loro affetti dei cittadini inermi, ghettizzare, maltrattare e denutrire persone non è guerra , non è confronto di idee, di opinioni. E' sopraffazione dell'uomo sull'uomo.I campi sono stati un'esperienza crudele per le sopraffazioni di diritti umani e della dignità subite da individui che avevano commesso il "delitto" di essere antifascisti, sindacalisti, ebrei, o familiari di questi. Ai maltrattamenti si sono aggiunti il freddo e la fame. Elementi che hanno contribuito anche a logorare, in modo irreparabile, i corpi di quanti erano riusciti a sopravvivere.Fino a quando, a guerra finita, con la vittoria della democrazia, nel 1945 si sono aperti i cancelli verso la libertà. In terra straniera lontano dalle città natali, donne, uomini e ragazzi precocemente invecchiati là dentro, dopo un anno e mezzo di detenzione, erano diventati individui soli, trasformati dal dolore;Non tutti i germanici sono stati nemici degli italiani e degli antifascisti. Non tutti i germanici hanno condiviso la barbarie compiuta in quei luoghi.Dopo quasi 60 anni vogliamo dare un segnale forte di riconoscimento e memoria di rapporti tra civili. Protagonisti,spesso involontari, della storia, hanno contribuito alla ricostruzione della democrazia nei due Paesi con sentimenti di amore e fratellanza tra i due popoli;Un atto dovuto, all'A.N.E.D., ai familiari dei caduti, alle associazioni combattenti ed ai cittadini tutti di allora, di oggi e a quanti leggeranno la storia della città di Firenze.Con queste motivazioni la VII° commissione "Pace e Solidarietà internazionale"Invita il Sindaco•di stipulare il Patto di fratellanza fra e Istituzioni di Mauthausen e Firenze.•di consegnare lo stesso patto scritto, in forma solenne in occasione del 50° anniversario della deportazione durante la presenza ufficiale del Comune di Firenze alle cerimonie di celebrazione nella città di Mauthausen.Il PresidenteLorenzo Marzullo