Il divieto di fumo negli uffici comunali compie tre mesi: da un questionario valutazione positiva
Le sigarette sono state messe al bando da tutte le sedi del Comune il 14 giugno scorso e da allora violare il divieto può costare una sanzione dai 25 ai 250 euro. L'Amministrazione comunale ha infatti ripreso in anticipo con una delibera la legge approvata in Parlamento sulla lotta al fumo: è vietato fumare in tutte le sedi del Comune, anche negli uffici non aperti al pubblico, compresi i corridoi. Unica eccezione, i cosiddetti "locali di riposo", ovvero aree appositamente adibite e in cui i dipendenti potranno recarsi a fumare.Ma quale è stato l'impatto del divieto di fumo tra i dipendenti? A fare il punto di questi primi tre mesi di stop al fumo è l'indagine, realizzata dall'assessorato organizzazione e risorse umane, in tutte le direzioni ed uffici comunali."L'impegno per trasformare e modificare comportamenti abituali e diffusi deve essere costante - spiega l'assessore all'organizzazione e risorse umane Elisabetta Tesi - non basta, infatti, lanciare un editto come quello sul divieto di fumo, bisogna proseguire monitorando la situazione ed è per questo che fra tre mesi faremo una nuova indagine"."Questo provvedimento può costare sacrifici - sottolinea l'assessore alla politiche sociosanitarie Graziano Cioni - ma la salute è un bene che deve essere tutelato con ogni attenzione e prevenzione e l'Amministrazione ha il dovere di garantire la salvaguardia rispetto ai rischi da fumo passivo per i dipendenti e per i cittadini che frequentano i nostri uffici".Da quanto risulta dai questionari, che sono stati indirizzati a 34 direzioni e uffici dell'Amministrazione, compresi i cinque Quartieri cittadini, il divieto non ha creato particolari situazioni critiche: tant'è vero che complessivamente è stata fatta soltanto una multa. Nella maggior parte dei casi non è ancora stata individuata una stanza per il fumo, sia per la scarsa disponibilità di spazi, sia per la necessità di tempi più lunghi per poter risolvere i problemi tecnici: sono comunque allo studio le soluzioni più appropriate.La prima domanda del questionario chiedeva se ci fossero stati elementi di criticità in seguito alle nuove disposizioni in vigore; in otto casi è stato risposto di sì, mentre in tutti gli altri uffici non si sono presentati problemi. A soffrire di più per le nuove restrizioni sono stati alcuni uffici nel Quartiere 5, all'avvocatura, all'istruzione, alla sicurezza sociale, all'ambiente, al servizio gestione rifiuti e alla statistica.Nel secondo quesito si domandava se fosse stato possibile individuare uno spazio apposito per i fumatori, cosa che è già avvenuta all'ufficio del consiglio, all'ufficio area metropolitana e decentramento, ai Quartieri 3, 4 e 5, alla sicurezza sociale, al patrimonio immobiliare, all'Erp e al controllo di gestione. (vp)