Privatizzazione aeroporto, Toccafondi (ApF): «Subito una commissione per stabilire il reale valore della società»
«Insediare subito una commissione mista tecnico-politica che segua tutte le procedure di vendita e che sia preventivamente fatta una valutazione sul reale valore della società al 14 luglio 2003, cosa tecnicamente fattibile, chiedendo la valutazione ad una società esterna che preferibilmente dovrà essere straniera».E' quanto ha dichiarato il capogruppo di Azione per Firenze Gabriele Toccafondi intervenendo in consiglio comunale sulla privatizzazione di "Aeroporto di Firenze"«Se questa valutazione confermasse un prezzo più alto rispetto agli 11 euro di vendita - ha aggiunto Toccafondi - ci consentirebbe di non commettere un tremendo errore. Nell'ultimo anno la società ha dimostrato di valere almeno 14 euro ad azione, un prezzo che non solo il mercato dei grandi o dei piccoli azionisti ha dimostrato di aspettarsi, ma anche gli istituti di credito forse si aspettavano. Non sarà quindi un caso se nei report tecnici che riguardano AdF a maggio 2003, l' "Istituto Banca Imi" ad un prezzo di 11,73 euro ad azione dicesse di acquistare segno che 11 euro ad azione non è mai stato considerato il prezzo congruo di "Aeroporti di Firenze».Secondo l'esponente del centrodestra «se è vero che 16 euro ad azione potevano essere troppi, ben diverso invece è dire che si doveva aspettare un'offerta intorno ai 14 euro, offerta ben lontana dagli 11 euro ad azione dell'offerta accettata dal sindaco. Dico non a caso accettata dal Sindaco perché la scelta sulla congruità o meno dell'offerta è stata tutta politica e non tecnica della commissione di valutazione come qualcuno vuol far credere».«Un apposito articolo del disciplinare di gara - ha concluso Toccafondi - ammetteva che l'ente si riservava la facoltà di aggiudicare in presenza di un'unica offerta vincolante. Una riserva che doveva, per quanto detto e dimostrato, portare alla revoca della gara e all'immediata riscrittura del bando che avrebbe dovuto tenere di conto non solo della offerta economica ma anche del piano aziendale, degli investimenti che il privato avrebbe effettuato sulle strutture. Un bando completamente e diametralmente opposto a quello scritto dal Comune di Firenze». (fn)