Vendita dell'aeroporto, il sindaco Domenici: "Abbiamo garantito investimenti importanti per lo scalo e per la città in una logica di sviluppo compatibile"
"Sono profondamente convinto che si tratti di un risultato positivo e vantaggioso per la città. Non ci siamo limitati a portare avanti una trattativa economica, ma abbiamo lavorato perché venissero garantiti investimenti importanti per lo scalo aeroportuale fiorentino e per la sua area, in una logica di sviluppo compatibile ed equilibrio ambientale". Lo ha detto il sindaco Leonardo Domenici, intervenendo oggi in consiglio comunale nel dibattito sulla cessione del 29 per cento del pacchetto azionario dell'Aeroporto di Firenze."Dobbiamo tener presente che abbiamo venduto una quota di minoranza, cosa che non può non aver effetto sulle trattative" ha precisato il sindaco, ricordando che in Italia solo un aeroporto ha avuto una valutazione maggiore di quello fiorentino: l'aeroporto di Roma del quale, al di là della dimensione, è stata venduta una quota di maggioranza. "Si tratta di risultato positivo anche dal punto di vista del valore aritmetico del titolo"."La nostra decisione ha detto Domenici risponde ad una scelta strategica che si ispira a due principi. Il primo è che noi non seguiamo certo una logica neoliberista, con operazioni di carattere finanziario, ma neanche ottusamente integralista': seguiamo un principio riformista, che è aperto all'ascolto e al confronto. Il secondo principio tiene conto della necessità di essere attrattori di soggetti, imprenditori, forze economiche che vogliano investire sulla nostra città. E su questo fronte rivendico risultati importanti da parte di questa amministrazione. Abbiamo richiesto impegni precisi e li abbiamo ottenuti, anche nel quadro di una alleanza strategica con altri poli metropolitani importanti, come Milano e Bologna". La cordata che ha acquistato le azioni dell'aeroporto è formata infatti da partner molto importanti e affidabili, ha ricordato il sindaco, alcuni dei quali hanno già seri e rivelanti interessi nella nostra città, in particolare Benetton e l'Istituto Imi San Paolo. Partner che hanno offerto garanzie effettive di investimento per lo sviluppo dell'aeroporto, così che Peretola possa entrare in un network aeroportuale nazionale, per adesso formato appunto anche da Torino e Bologna."Inoltre credo sia giusto anche chiedersi cosa sarebbe successo che avessimo rimandato la vendita: credo che non sarebbe stato saggio, perchè il valore delle azioni sarebbe sicuramente sceso, danneggiando anche gli azionisti, in particolare quelli minori". "In sostanza - sostiene il sindaco - abbiamo agito nell'interesse primario della città, della sua economia, dello scalo aeroportuale, degli azionisti. Abbiamo preso la decisione giusta". (ag)