Giocoli (FI): "Il Governo preveda nella nuova Finanziaria un indennizzo per chi ha cambiato sesso negli ultimi decenni"
Le persone che hanno dovuto cambiare sesso anni fa per problemi legati alla loro identità sessuale, che per nascita era diversa da come appariva all'esterno, hanno diritto ad un legittimo riconoscimento in forma di indennizzo per le difficoltà che hanno dovuto subire.E' quanto sostiene la vicecapogruppo di Forza Italia Bianca Maria Giocoli che sottoporrà il problema, sollevato dall'Associazione italiana transessuali, che ha sede a Firenze, al sottosegretario Sestini "perché sia inserita nella nuova Finanziaria una forma di indennizzo pensionistico per le persone che ora hanno raggiunto un'età pensionabile e che nei decenni passati sono stati costretti a cambiare sesso""Non si tratta - sottolinea la Giocoli - di premiare coloro che nella accezione comune sono visti come mercificatori di sesso, ma di dare giusto riconoscimento a chi, non vivendo di prostituzione, negli anni Sessanta e Settanta, in una società come quella italiana ancora chiusa ai problemi di diversità sessuale, ha vissuto dolorose storie di ghettizzazione e discriminazione". Queste storie, aggiunge la Giocoli, "sono approdate con difficoltà, al fine di vedere riconosciuta anche anagraficamente una identità sessuale appropriata, in operazioni chirurgiche più o meno clandestine o all'estero, senza dimenticare chi ha dovuto subire sanzioni penali e, in alcuni casi, anche il carcere o il confino"."Inoltre, anche dopo il cambio anagrafico, queste persone hanno continuato ad avere difficoltà a trovare un lavoro normale e a vivere una vita di relazione nella comunità - ribadisce la Giocoli - e nel futuro si ritroveranno in una età anziana resa ancora più ostica dalle disagiate condizioni economiche"."Anche nella nostra città che si vanta di essere aperta e solidale - conclude la Giocoli - vi sono ancora situazioni in cui pregiudizio e cattiva informazione rendono difficile la vita a chi negli anni passati ha dato grande prova di coraggio e che ancora oggi sconta la difficoltà di vivere una vita dignitosa". (vp)