Il sindaco Domenici al 59° anniversario dell'eccidio di Sant'Anna di Stazzema: "I Comuni siano coprotagonisti nella commissione d'inchiesta sulle stragi nazifasciste"
"Anche a distanza di quasi sessanta anni è giusto dare un nome e un cognome agli autori delle stragi naziste. Non per vendetta, ma il rispetto della memoria e per l'accertamento della verità e soprattutto per superare quell'oblìo che è durato troppi anni". E' questo uno dei passi più significativi dell'orazione ufficiale tenuta oggi dal sindaco di Firenze e presidente dell'Anci Leonardo Domenici a Sant'Anna di Stazzema, in occasione della cerimonia in ricordo del 59° anniversario dell'eccidio nazista.La cerimonia è iniziata con la deposizione delle corone di alloro delle istituzioni al monumento ai caduti, poi la Messa celebrata dal vescovo vicario di Livorno monsignor Paolo Razzauti e i saluti del sindaco di Stazzema Gian Piero Lorenzoni, del vicepresidente del consiglio regionale della Toscana Enrico Cecchetti e del presidente della provincia di Bologna Vittorio Prodi."Per me è un grande onore e una profonda emozione - ha detto il sindaco Domenici - partecipare a questa cerimonia in un luogo sacro per la memoria dell'Italia, dell'Europa e dell'umanità, e per rendere un commosso omaggio ai familiari delle vittime. Quell'agosto del 1944 fu un mese particolare e drammatico per il nostro Paese, un alternarsi fra squarci di luce e tenebre profonde. L'11 agosto Firenze si liberò da sola dall'oppressione nazifascista e ricostituì le proprie istituzioni locali. Il giorno dopo non vi furono squarci di luce, ma tenebre profonde: 560 persone, per lo più vecchi, donne e bambini, furono trucidate dalla rabbia e dalla violenza nazista".Domenici ha poi ricordato che "il 2003 è stato un anno comunque importante, il Presidente della Repubblica Carlo Azeglio Ciampi ha conferito un riconoscimento alla memoria a Genny Marsili, il presidente della Camera Pierferdinando Casini, cui seguirà, ne sono certo, il presidente del Senato, si è impegnato per l'istituzione di una commissione parlamentare d'inchiesta"."Ecco, bisogna ripartire da qui - ha aggiunto Domenici - . È giusto dare una risposta a chi si chiede se dopo così tanti anni valga ancora la pena di cercare la verità: noi diciamo di sì, non finiremo mai di impegnarci, non ci fermeremo e questo deve essere un monito per tutti, sapere che c'è una giustizia che non si ferma. Chiederò, sia come sindaco di Firenze che come presidente dell'Anci, che nella futura commissione d'inchiesta sulle stragi nazifasciste i Comuni italiani siano resi coprotagonisti e possano svolgere un ruolo non solo di auditori".Domenici ha poi ribadito, "proprio in un luogo simbolico per la pace come questo", che "Firenze e la Toscana debbono porsi come riferimento costante per la costruzione della pace, che non significa solo opporsi alla guerra. Sia io che il presidente della Regione Claudio Martini abbiamo già candidato la Toscana a sede dei dialoghi per la pace in Medioriente".Domenici ha infine lanciato un monito a coloro che, da più parti, intendono riscrivere la storia: "Ci deve essere il rispetto per tutti morti - ha concluso - ma al tempo stesso è importante ribadire una verità, riconoscere i valori e le radici della Resistenza: in quella guerra c'era chi stava dalla parte giusta e chi stava dalla parte sbagliata. Ancora oggi siamo qui per onorare la memoria di coloro che con il loro sacrificio hanno fatto rinascere la libertà e la democrazia nel nostro paese". (fd)