Toccafondi (ApF): "Allarme incuria di alcune piazze fiorentine: riportiamo la discussione nel suo alveo"

"Chi fa l'amministratore deve, se ne è capace, dare risposte appropriate e non stizzite. Spero che il Sindaco sappia quindi far tesoro dell'allarme lanciato dalla Curia e si possa continuare ad operare per il bene di Firenze". Gabriele Toccafondi, capogruppo di Azione per Firenze, interviene sulla polemica sul degrado delle piazze fiorentine."Alcuni esponenti della Chiesa fiorentina hanno scelto di lanciare un allarme rispetto alla situazione in cui versano alcune nostre piazze storiche. Allarme condiviso dallo stesso assessore Siliani che in una nota afferma che ‘non intende negare l'esistenza di queste problematiche' e anche il sindaco Domenici ha ricordato che i problemi esistono. Allora cosa ha fatto infuriare tanto la Giunta? Il metodo, lo ‘spirito di leale cooperazione', che secondo alcuni assessori non ci sarebbe stato. Ma come si sa, nella denuncia pubblica di una situazione, c'è sempre una volontà di cooperazione se la soluzione sta a cuore, cosa che mi sembra di leggere all'interno dell'intervento di Monsignor Verdon"."Per denunciare una situazione – continua Toccafondi – esponenti della curia fiorentina hanno giustamente utilizzato una conferenza stampa e hanno descritto una situazione ai fiorentini nota. La cosa che più sorprende è che soprattutto l'assessore alla cultura abbia rilasciato dichiarazioni di lesa maestà, mentre avrebbe dovuto rispondere organizzando un tavolo di lavoro con chi lancia un allarme valorizzando la comune volontà di risolvere i problemi. Credo che l'intento del Sindaco dovrà essere improntato per cercare di riportare nel giusto alveo la problematica. Chi fa l'amministratore deve, se ne è capace, dare risposte appropriate e non stizzite. Spero che il Sindaco sappia quindi far tesoro dell'allarme lanciato dalla Curia e si possa continuare ad operare per il bene di Firenze"."Una nota di rammarico – aggiunge ancora Toccafondi – invece resta per l'assessore Siliani. Nella sua risposta rancorosa si legge anche un'idea di cristianesimo che non condivido, non a caso Siliani afferma che la denuncia pubblica era ‘permeata non certo da spirito di carità cristiana', come se la Chiesa o il cristiano dovessero dire le cose ma sottovoce, quasi scusandosi di ciò che stanno affermando. Un'idea che, nel metodo, vorrei fugare. I cristiani non sono quelli ai quali va bene tutto, remissivi, o silenziosi, come sembra piacere a qualcuno, mi dispiace per loro ma i cristiani stanno di fronte alla realtà, vivono il presente, costruiscono opere, e se hanno qualcosa da dire la dicono nei tempi e nei modi che credono opportuni. Si può discutere sul merito di quello che affermano, ma nel metodo utilizzato non prendono certo lezione da un assessore". (mf)