Rinvio delibera gestione palasport, Portanuova (FI) e Checcucci (AN): «Una vittoria dell'opposizione sulle continue prevaricazioni del centrosinistra»

«Si tratta di una significativa vittoria dell'opposizione di fronte alle continue prevaricazioni della giunta e della maggioranza che la sostiene». Così il consigliere di Forza Italia Raimondo Portanuova e la consigliera di Alleanza Nazionale Gaia Checcucci hanno commentato la decisione del consiglio comunale di rinviare la delibera che prevedeva l'adesione del Comune all' "Associazione Palasport di Firenze"».«Si tratta di delibera illegittima - ha spiegato Portanuova - e contraria ai principi di chiarezza e di trasparenza che devono informare gli atti della pubblica amministrazione: nulla veniva detto sugli impegni che il Comune avrebbe assunto partecipando alla nuova associazione peraltro costituitasi il 2 luglio scorso. Non esistevano anche i motivi di urgenza: la proroga della vecchia gestione sino alla fine del 2003 consente un più serena analisi della situazione ed elimina le incertezze e i dubbi che la fretta dell'amministrazione ha generato anche tra le file della maggioranza».«La mia richiesta di rinvio della discussione è stata posta ai voti e respinta in blocco da una maggioranza ricompattata - ha ricordato il consigliere di Forza Italia - ma i successivi interventi dei consiglieri Checcucci e Grazzini hanno confermato le mie tesi ed i miei dubbi. Alla fine nessuno dei consiglieri della maggioranza ha ritenuto di intervenire a sostegno della delibera e a notte ormai inoltrata lo stesso capogruppo DS Ugo Caffaz ha chiesto ed ottenuto il rinvio della delibera».«Quella delibera - ha rilevato Gaia Checcucci - prevede l'affidamento della gestione del palasport ad un'associazione no profit che si è costituita i primi giorni del mese di luglio ed a cui il Comune ha deciso di partecipare, senza neanche che vi fosse allegato il contratto di servizio con la durata ed i termini economici dell'operazione. L'affidamento diretto di una gestione con indiscutibile valenza imprenditoriale ad una semplice associazione non riconosciuta non ci sembra la modalità più adeguata. Nessuno mette in dubbio la capacità imprenditoriale dei soggetti che ne fanno parte e che l'hanno gestita fino ad oggi, ma si poteva scegliere un percorso che rispettasse una minimale procedura di confronto concorrenziale, sia nell'interesse del Comune che in quello dell'associazione. Si tratta di aspetti formali che sono importanti per la sostanza del contratto di servizio che dovrà essere predisposto». (fn)