Restauro del David. L'assessore Siliani: "una necessità dettata più da questioni di immagine che di reale opportunità"
Sulla vicenda dell'essenzialità e necessità del restauro del David di Michelangelo, tornata anche quest'oggi alla ribalta con l'intervento dell'onorevole Vittorio Sgarbi, è intervenuto anche l'assessore alla cultura Simone Siliani."La questione si presenta sicuramente come molto delicata e confusa ha precisato Siliani . Lo stesso Paolucci sostiene che si tratta poco più di una spolveratura ma allora non è un restauro e allora non si capisce il motivo di questo accanimento sulle metodologie che hanno portato anche al siluramento della prima restauratrice. Se invece è un restauro, ci troviamo di fronte ad una contraddizione rispetto alle dichiarazioni di Paolucci, secondo le quali la statua sta bene e non avrebbe bisogno di una particolare intervento. Del resto non è la prima volta che le esigenze di immagine producono questo tipo di confusione perché purtroppo oggi si trovano con una certa facilità sponsor per i grandi restauri con grande ritorno di immagine ma molto più difficilmente si trovano sponsor privati per la manutenzione ordinaria dei monumenti, spesso, però, molto più necessari degli stessi restauri".L'assessore Siliani è intervenuto anche sulla mancata collaborazione fra soprintendenze ed amministrazioni locali."Comunque, senza voler entrare nel merito delle metodologie del restauro, di cui certo le competenze sono pienamente nelle mani della Soprintendenza ha proseguito l'assessore , vorrei fare una considerazione in ordine ai rapporti istituzionali. Non voglio in questa sede riaprire la polemica sulla proprietà del David in altri momenti reclamata dal Comune, perché mi sembrerebbe di approfittare di una situazione di difficoltà dello Stato. Tuttavia, siccome il Davide è stato fino ad oltre la metà dell'800 su Palazzo Vecchio e siccome il David è per antonomasia l'immagine della città di Firenze, forse sarebbe stato opportuno da parte delle soprintendenze coinvolgere l'Amministrazione Comunale in questa delicata vicenda. Così non è stato ritenendo la soprintendenza di potere bastare a se stessa. Ma come si vede anche da queste polemiche nessuno è scevro da critiche ed errori, nonostante una supposizione di infallibilità nell'ambito della tutela da parte delle stesse soprintendenze. Speriamo che tutto ciò induca a riflettere sulla necessità ed opportunità di una maggiore collaborazione con le amministrazioni locali che ormai da tempo svolgono di fatto funzioni di tutela del patrimonio loro affidato e comunque rappresentano le comunità territoriali". (uc)