Road Map, Domenici: "Alla Scuola di guerra aerea i colloqui di pace"

Potrebbero svolgersi alla Scuola di guerra aerea delle Cascine gli incontri di pace tra palestinesi e israeliani che Firenze si è candidata ad ospitare. Lo ha annunciato il sindaco Leonardo Domenici che oggi è intervenuto alla sessione di lavori dedicata alla pace, nell'ambito del meeting sulla globalizzazione "A new global vision" in corso a San Rossore. "Avrei pensato anche al luogo – ha detto Domenici parlando della candidatura di Firenze per i colloqui di pace – la Scuola di guerra aerea delle Cascine è in grado di garantire la massima sicurezza, un facile accesso e anche l'ospitalità per chi prenderà parte agli incontri. Comunque a Firenze non mancano certo i posti dove ospitare questi incontri".Domenici ha quindi rilanciato la candidatura di Firenze, sottolineando al tempo stesso l'esigenza di creare una rete di luoghi per garantire ampia ospitalità ai diversi incontri di pace. "Firenze ha una tradizione che è anche una garanzia per quanto riguarda l'ospitalità, ma io non dico Firenze e la Toscana punto e basta – spiega Domenici – . Si tratta, piuttosto, di creare una rete di realtà, di luoghi diversi, che possano candidarsi a ospitare a più riprese gli incontri bilaterali e i negoziati di pace. In caso Firenze fosse scelta, Firenze sarebbe in grado di organizzare eventi collaterali e manifestazioni culturali, ad esempio sul tema del confronto tra le religioni, coinvolgendo grandi personaggi ed esponenti del movimento pacifista"."E' riduttivo pensare a un unico luogo - ha ribadito Domenici - so, ad esempio, che esiste anche la candidatura di Erice: ecco, non vorrei che fosse lasciata isolata, comunque andranno le cose dovrà essere sostenuta perché ci sono anche altre nazioni europee che si sono candidate autorevolmente per ospitare i dialoghi di pace per il Medioriente".Nella seconda metà di maggio il sindaco Leonardo Domenici e il presidente della Regione Toscana Claudio Martini hanno inviato al Presidente del Consiglio una lettera con la candidatura ufficiale di Firenze e della Toscana. La scorsa settimana, poi, dopo l'ampio appoggio manifestato da Shimon Peres e da Hanna Siniora, presidente della Camera di commercio israelo-palestinese, è stata inviata una seconda lettera al Capo del Governo."Mi auguro che il Governo italiano, anche nel suo ruolo di guida del semestre europeo, si pronunci – ha detto Domenici - e tenga in adeguata considerazione le nostre proposte e lo dico non solo nell'interesse di Firenze e della Toscana, ma per offrire una garanzia di ospitalità affinché questi colloqui si svolgano nel migliore dei modi. Spero che il governo non dica no a Firenze".Domenici ha poi aggiunto sull'impegno della Toscana a favore della Road Map che "la nostra idea era di rivolgersi direttamente ai leader del quartetto promotore, ma abbiamo ritenuto giusto avere un sostegno, una sorta di copertura diplomatica dal Governo. La bozza della lettera per Usa, Ue, Russia e Onu è già stata inviata al Governo e ho avuto contatti verbali con il ministro degli Esteri Frattini, con il sottosegretario alla presidenza del consiglio Letta, con il capo di gabinetto e il vice capo di gabinetto del ministero degli Esteri Ragaglini e Terraciano"."Spero che da parte del Governo ci sia un pronunciamento al più presto, la cosa peggiore sarebbe non averlo. Se ci dobbiamo rivolgere ai promotori della Road Map è necessario avere la risposta del Governo italiano - ha concluso Domenici -. Mi auguro, dunque, che al termine di tutte le vicende legate al Dpef e alla politica economica del Paese vengano prese in considerazione anche le nostre domande. Ci aspettiamo una duplice risposta, Firenze e la Toscana devono essere considerate valide dal Governo per ospitare i dialoghi di pace". (fd)