Fittante (Insieme per l'Ulivo): «Basta falsi moralismi. Cooperative di prostitute per eliminare il racket e la tratta delle schiave»

«Cooperative di prostitute per eliminare il racket e la tratta delle schiave». E' la proposta lanciata da Giovanni Fittante, capogruppo di "Insieme per l'Ulivo in Toscana".«Basta con i falsi moralismi - sostiene Fittante - il fenomeno della prostituzione deve essere regolamentato e per farlo non si può né tornare al passato proponendo un'anacronistica riapertura delle case chiuse né proporre quartieri a luci rosse, soprattutto in periferia, perché si correrebbe il rischio di aggiungere ulteriore degrado a quello già esistente nelle attuali periferie di Firenze».Per questo, secondo il capogruppo di "Insieme per l'Ulivo", «occorre orientarsi verso una soluzione che preveda la possibilità per le prostitute di creare forme associative di donne che si autogestiscono in locali idonei e funzionali a questo tipo di attività: sottraendole alla strada si limiterà il loro sfruttamento e si potranno effettuare controlli sanitari e di ordine pubblico. Ciò garantirà di tutelare di tutte quelle donne che decidono liberamente e consapevolmente di prostituirsi».«Così - ha concluso Fittante - si deve risolvere, in primo luogo, il problema di quel 50% circa di donne che sono costrette a prostituirsi, nella maggior parte dei casi per violenza e per ricatto, prevedendo delle opportunità di reintegro e di tutela tali da consentirgli di uscire dal "giro" a differenza delle donne che decidono liberamente di fare questa professione. Una professione che dovrà essere tassata, come tutte le altre attività economiche. Non possiamo più rimandare, occorre porre fine allo squallido spettacolo che si svolge tutti i giorni e a tutte le ore in moltissime vie della città e che per i residenti è diventato veramente difficile continuare a sopportare». (fn)