Cigliana (FI): «Per la sinistra i cittadini extracomunitari sono solo un serbatoio di voti»

«La sinistra nasconde sotto la maschera della democrazia il suo vero progetto politico di conquistare il consenso dei cittadini extracomunitari intesi solo e unicamente come serbatoio ricco e appetibile di voti politici». Questo il commento del capogruppo di Forza Italia sulla proposta di «estendere ai cittadini non comunitari il diritto di voto per i consigli di quartiere».«La forzatura dell'interpretazione dell'articolo 8 del testo unico sugli enti locali da parte della sinistra - ha detto Cigliana - va a scontrarsi con l'articolo 48 della Costituzione che, fino a prova contraria, è e rimane il testo di riferimento per ogni azione legislativa e amministrativa. A meno che, e questo è possibile stante la sinistra, non si tratti di una provocazione premeditata contro il centrodestra locale e nazionale, mirata a creare le basi di un vero e proprio scontro sociale in città e, a partire da Firenze, in tutta Italia. Non a caso Firenze è sempre stata il banco di prova, il laboratorio di ogni scelta da parte della sinistra: per questo risulta molto pericoloso, perché calcolato e demagogico, il messaggio lanciato dai capigruppo dei Ds Ugo Caffaz e di Rifondazione Comunista Monica Sgherri su "questo paese impropriamente razzista" e sulle "campagne xenofobe di questo periodo" come giustificazione della loro proposta di delibera: è politicamente squallido che la sinistra cerchi di alimentare sempre l'odio nei confronti del centrodestra, ma è forse ancora più pericoloso dal punto di vista sociale».«Il fatto politico che preoccupa al livello locale - ha proseguito il capogruppo di Forza Italia - è invece la strategia adottata: la sinistra fiorentina ha ingannato artatamente il centrodestra lavorando per mesi alla formulazione della modifica dello statuto comunale e alla stesura del regolamento del consiglio degli stranieri, inteso come forma concreta di partecipazione democratica alla vita della città, mentre poi ha svuotato di contenuti e reso nullo questo consiglio prima ancora di approvarlo: un pur minimo senso di correttezza istituzionale avrebbe comportato la presentazione, contestuale alle precedenti, della nuova delibera col riconoscimento del diritto di voto. L'inganno perpetrato è stato confermato ieri in consiglio comunale, dove i consiglieri di sinistra hanno parlato per la prima volta solo del loro progetto di riconoscimento del diritto di voto, trascurando completamente la valenza civile e politica del consiglio degli stranieri ormai inteso come un atto intermedio dovuto e obbligato ma assolutamente privo di valore».«Alla luce di questo - ha concluso Cigliana - risulta chiaro il falso stupore della sinistra di fronte alla richiesta di Forza Italia di rimandare di una settimana il voto sulla modifica dello statuto comunale, al fine di preparare e presentare un documento che riproponesse la questione della rappresentanza dei cittadini extracomunitari nelle istituzioni su basi di legittimità più solide e corrette. La brusca accelerazione alle operazioni di approvazione degli atti trova giustificazione, invece, nella volontà della sinistra di arrivare a chiudere la questione entro luglio da una parte ed entro novembre dall'altra, in accordo con analoghi progetti della Provincia. Forza Italia non è concettualmente contraria al riconoscimento del diritto di voto agli extracomunitari ma a condizione che questo sia l'esito naturale di tutto un percorso di formazione e di conoscenza delle leggi e dei princìpi etici, laici e religiosi, su cui poggia la nostra comunità: il rispetto della persona e il riconoscimento dei diritti si fonda sulla reciprocità: e la reciprocità presuppone la condivisione. Ma la sinistra non sembra preoccuparsi più di tanto di questi temi fondamentali per l'affermazione di una vera piena integrazione: e per questo mischia in un coacervo senza logica il diritto di voto col diritto-dovere di accoglienza, la garanzia di sicurezza e la garanzia di legalità, dimenticando che il rispetto della legge è comunque un dovere: per tutti, cittadini fiorentini e stranieri, comunitari e non». (fn)