Appello del presidente Brasca per salvare Amina Lawal dalla lapidazione

E' stato raccolto anche dal presidente del consiglio comunale Alberto Brasca l'appello di Amnesty International per salvare Amina Lawal, una cittadina nigeriana condannata alla lapidazione.Ad agosto dello scorso anno la corte d'appello islamica di Funtua, nel nord della Nigeria, ha confermato la sentenza di condanna emessa dal tribunale di Bakoro, nello stato federale di Katsina. La donna era stata scarcerata, su richiesta della difesa, perché potesse occuparsi del figlio di un anno. E proprio questo suo ultimo figlio, avuto dopo il divorzio, è all'origine della condanna a morte.«Il tribunale supremo della Nigeria - ha ricordato Brasca - ha deciso che Amina sarà sepolta viva in una buca fino all'altezza del seno e poi lapidata a morte dagli abitanti del suo villaggio. Sta allattando da settimane il bambino a cui ha dato la vita e che per assurdo è diventato la sua condanna a morte. I giudici le hanno imposto di svezzare il figlio che poi dovrà però rimanere orfano. Questa è una decisione crudele che infierisce su due esseri umani».Il presidente del consiglio comunale ha invitato i consiglieri a sottoscrivere l'appello di Amnesty direttamente sul sito dell'associazione www.amnesty.it. (fn)