Visita di Shimon Peres a Firenze, Marzullo: «Anche Firenze faccia la sua parte per aiutare il processo di pace fra israeliani e palestinesi»

«Firenze svolgo un ruolo per consolidare il processo di pace fra israeliani e palestinesi». E' l'appello lanciato dal presidente della commissione per la pace e la solidarietà internazionale Lorenzo Marzullo che questa mattina, in Palazzo Vecchio, ha partecipato all'incontro con l'ex ministro degli esteri israeliano Shimon Peres.«La città di La Pira - ha spiegato Marzullo - non può non avere un ruolo attivo per rafforzare e far proseguire il dialogo per la pace in Medio Oriente. E proprio Firenze, come più volte il sindaco Leonardo Domenici ha chiesto, può essere sede di incontri fra israeliani e palestinesi ospitando non solo diplomatici e esponenti istituzionali ma anche intellettuali e quanti altri hanno qualcosa di importante da dire per riportare la pace in una terra così martoriata».«Nessun piano di pace - ha aggiunto - ha mai goduto del sostegno garantito alla "Road Map": il processo è sostenuto da Stati Uniti, Europa, Russia e importanti paesi arabi. E' però vero che le prossime mosse toccano solo e soltanto agli israeliani ed ai palestinesi. Ed è triste dover aggiungere che la strada è già stata macchiata con altri spargimenti di sangue. Sia gli israeliani che i palestinesi debbono tenere fede ai loro impegni e non debbono consentire agli opposti fondamentalismi di influenzare il futuro. Il governo di Abu Mazen deve far sì che cessino gli attentati mentre Israele deve evitare l'uso della forza militare che renderebbe il compito di Abu Mazen ancora più difficile».«Questo è il momento per l'Europa e per il resto del mondo di offrire a entrambi i popoli il massimo dell'aiuto e della comprensione possibili - ha concluso Marzullo - il Medio Oriente ha bisogno del mondo. E la comunità internazionale, Europa e Italia prima di tutti, devono mantenere un atteggiamento politico equilibrato per realizzare una pace reale e duratura. I due popoli sanno bene che la terra contesa va divisa in due Stati-nazione per realizzare il principio "due stati-due popoli". Farlo in modo incruento non è impossibile». (fn)