Pubbliacqua, approvato il bilancio 2002 con un utile di esercizio di oltre 8 milioni di euro. Varate due nuove società per i servizi all'utenza e la manutenzione ambientale urbana

Oltre 8 milioni di euro di utile. E' questo il dato più significativo del bilancio di esercizio 2002 approvato all'unanimità dall'assemblea dei soci di Publiacqua spa e presentato oggi dal presidente della società Amos Cecchi e dall'assessore ai lavori pubblici del Comune di Firenze, che è anche il presidente del collegio di vigilanza dell'accordo di programma fra i comuni, Paolo Coggiola."Il risultato economico – sottolinea Cecchi – è assai positivo: 8 milioni e 20.007 euro di utile di esercizio. L'utile 2002 che presentiamo dipende anche dall'effetto delle agevolazioni previste dalla legge Tremonti-bis. È, comunque, la manifestazione di una buona capacità gestionale ed organizzativa della struttura, alla prova del primo anno dell'affidamento del servizio idrico integrato a Publiacqua, da parte dell'Ato". La tendenza positiva è confermata anche dai dati economici della prima parte del 2003. È stata confermata la somma di 900 mila euro – un centesimo di euro per metro cubo di acqua consumata – da devolvere per progetti di cooperazione internazionale nei paesi del sottosviluppo a forte carenza idrica. "Publiacqua è l'unica spa del settore idrico che si è impegnata così fortemente ed è diventata (insieme alle istituzioni locali proprietarie) un punto di riferimento importante sul piano etico-politico" commenta il presidente Cecchi. Il restante ammontare è stato destinato a fondi di riserva."Anche la realizzazione del piano degli investimenti 2002-2004 – aggiunge il presidente Cecchi – è significativamente al di sopra dell'obiettivo fissato per il 2002. Oltre 50 milioni di euro che, comprendendo anche gli investimenti operati con fondi esterni, regionali, statali, comunitari, fa crescere la somma a più di 60 milioni di euro, dimostrando una rilevante capacità specifica dell'impresa e quindi una elevata probabilità di conseguire il traguardo, previsto nel piano d'ambito, di circa 138 milioni di euro nel triennio".Il presidente Cecchi ricorda poi che a Publiacqua è passata la gestione dell'invaso di Bilancino (che garantisce all'Arno la portata minima utile, a monte della struttura dell'Anconella). L'impianto principale di potabilizzazione, quello dell'Anconella, può ora contare anche sul salto qualitativo fornito dalla filtrazione a carbone attivo granulare. Il Depuratore di San Colombano, già in funzione per oltre 200mila abitanti equivalenti, entro il 2003, con la realizzazione del secondo lotto, potrà ricevere e trattare i reflui di tutta la piana metropolitana in destra d'Arno, e sarà completato, entro la metà del 2004, con il terzo lotto (funzionale ai reflui dell'emissario in costruzione in sinistra d'Arno). L'autostrada dell'acqua Firenze-Prato-Pistoia, oggi alle porte di Prato, sarà completata entro il 2004. Publiacqua è pronta a partecipare alla realizzazione e alla gestione dell'acquedotto industriale, funzionale alla salvaguardia, ambientale e idropotabile, delle falde e al servizio dei sistemi produttivi dell'area metropolitana.L'assemblea dei soci ha approvato anche la costituzione di due nuove società: Publiutenti srl, interamente partecipata da Publiacqua, che ha per oggetto servizi all'utenza e Mau srl, la società consortile per la manutenzione ambientale urbana, partecipata maggioritariamente da Publiacqua spa e per le restanti quote da altre società, pubbliche o miste, impegnate nella raccolta dei rifiuti solidi urbani nell'area metropolitana. Insieme a Publiacqua Ingegneria srl, esse costituiscono strutture funzionali per specifici obbiettivi che si affiancano a Publiacqua spa per dare una risposta efficiente agli utenti."Con i risultati che consegue – dichiara il presidente Cecchi – Publiacqua, insieme alle altre spa idriche della Toscana, può essere un perno essenziale per costruire, in modo paritario, con altri soggetti societari similari, a cominciare da Acea spa, una prospettiva di grande rilevanza, nell'interesse dei nostri cittadini e del nostro Paese: la costruzione di un gruppo idrico di valore nazionale, federalista, intensamente raccordato ai propri territori, in grado di svilupparsi ulteriormente e di competere con le multinazionali del settore"."Gli utili di esercizio – aggiunge l'assessore Coggiola – andranno a costituire un fondo di riserva, ma potranno essere trasferibili anche in conto capitale. Inoltre contribuiranno a costituire il capitale previsto di 90 milioni di euro di parte pubblica. Quando Acea entrerà con la quota minoritaria in Publiacqua, gli utili verranno suddivisi in base alle quote: 60% per la parte pubblica e 40% per Acea".L'assessore Coggiola ha anche ribadito l'aspetto legato alle tariffe: "La modifica non spetta a Publiacqua. Eventuali variazioni, per i quali è prevista una revisione triennale su una calibratura di 20 anni, sono di competenza dei Comuni dell'Ato". (fd)