Nuovo statuto regionale, Fittante (Insieme per l'Ulivo): «Garantiamo adeguatamente la scelta elettorale dei cittadini»

«La novità contenuta nell'ultima bozza di legge elettorale regionale cancella, di fatto, un elemento importante e decisivo per ogni elezione: il voto di preferenza».Lo ha detto il capogruppo di "Insieme per l'Ulivo in Toscana" Giovanni Fittante.«Con questo sistema - ha spiegato Fittante - il cosiddetto "capolista regionale" dovrebbe figurare al primo posto di tutte le liste provinciali. Ma così facendo si lascerebbero solo ai partiti scelte importanti con tanti saluti al voto di preferenza e alla necessità di garantire una partecipazione diffusa da parte della società civile».«Se diventerà effettiva - ha rilevato l'esponente del centrosinistra - questa novità ridurrà di molto l'opportunità di esprimersi dell'elettore, lo metterà di fronte a una scelta secca: o ti piace il candidato unico del tuo partito, o cambi partito, oppure non voti. Se la scelta obbligata riguarda persone conosciute, sulle quali si può fare pressione perché cambino comportamenti, con le quali si può parlare e litigare tra un'elezione e l'altra, la cosa può anche funzionare. Da noi però non è così perché è cresciuta la moda del candidato "paracadutato", scelto cioè a dispetto dei potenziali elettori».«Una classe politica di dilettanti è una sciagura - ha aggiunto il capogruppo di "Insieme per l'Ulivo" - quello del politico è un mestiere difficile e duro, che va imparato per gradi e con il tempo. Tuttavia, una classe politica composta solo da protagonisti veterani non va bene in una realtà come la nostra dove la società civile esprime un grande fermento di idee e di movimenti ciascuno dei quali, legittimamente, chiede di essere adeguatamente rappresentato».«La vera alternativa - ha proseguito - sono le primarie interne per la scelta dei canditati di ogni partito: un modo per far ritrovare il gusto, e il senso del dovere, della politica a molta gente che ormai sembra lo stia perdendo del tutto».Fittante si è detto infine «favorevole al referendum per l'approvazione dello statuto regionale». (fn)