Casa e lavoro in vetta alle preoccupazioni degli extracomunitari. Vola on line l'Osservatorio sull'immigrazione, domani il convegno
Il cuore di tutti i problemi per gli stranieri extracomunitari che lo mettono in vetta alla classifica dei primi tre percepiti come più importanti è la casa per il 70,5%, seguito dal lavoro per il 67,4% e, a notevole distanza tra le preoccupazioni, il permesso di soggiorno (21%), il ricongiungimento familiare (20%), le difficoltà con la lingua (17,9%), la solitudine (10,5%) e la cura dei bambini (9,5%). Sono queste le maggiori difficoltà incontrate dagli immigrati che vivono nell'area fiorentina (17.916 a Firenze e provincia secondo gli ultimi dati) e nei comuni di Scandicci, Sesto Fiorentino, Campi Bisenzio e Calenzano secondo una ricerca realizzata dall'Ires Toscana per l'Osservatorio sull'immigrazione straniera. In occasione del convegno "Immigrazione straniera nell'area fiorentina", che si apre domani alle 9,30 nel salone de' Dugento di Palazzo Vecchio organizzato dall'assessorato all'immigrazione del Comune, verranno presentati i risultati di questa prima "mappatura" dei fabbisogni degli immigrati e il sito internet dell'Osservatorio. Il sito, che sarà attivo dalla prossima settimana e presente come link sulla homepage di tutti i Comuni che partecipano all'Osservatorio, servirà a raccogliere tutte le notizie, le ricerche e i lavori dell'Osservatorio diventando un vademecum per chi si occupa delle politiche sull'immigrazione.L'indagine sui fabbisogni degli extracomunitari è nata, appunto, dalla necessità di fotografare' uno degli aspetti più importanti per chi lavora nei servizi agli immigrati. Le 23 domande del questionario sono state poste a un campione di 100 stranieri extracomunitari, dei quali 57% maschi e 43% femmine, con la guida di un intervistatore. Per le nazionalità il continente più rappresentato è l'Africa (40%) con una forte presenza dei paesi nordafricani (Marocco 14%, Tunisia 7%, Algeria 6%), a seguire si sono posizionate l'Europa dell'est (31%) con paesi come l'Albania (12%) e la Romania (95) e il Sud America (20%) con paesi come il Perù (12%) e l'Ecuador (5%). Il 46% degli intervistati si concentra nella fascia dai 31 ai 40 anni, con minori percentuali degli under 30 (26%) e di chi sta tra i 40 e i 50 anni (23%). Molti sono in Italia da oltre 5 anni, il 51% è sposato (il 5% convive), mentre il 45% ha un titolo oltre la licenza media inferiore e solo il 10% possiede soltanto la licenza elementare."E' da notare come nella scala dei bisogni degli stranieri extracomunitari sia indicata la solitudine ancora prima delle esigenze sanitarie - spiega l'assessore all'immigrazione Marzia Monciatti - . L'indagine evidenzia poi una forte percezione di discriminazione da parte delle persone immigrate nel trovare una casa in affitto. Un'attenzione particolare, inoltre, è dedicata all'universo femminile dove si rileva un fenomeno di sottooccupazione: tra quell'84% delle donne straniere che sono impiegate presso le famiglie c'è una forte percentuale, il 49%, di persone che nel loro paese d'origine svolgevano attività qualificate".Il lavoro è sentito come prima preoccupazione più dalle donne che dagli uomini che, invece, vivono soprattutto l'ansia della difficoltà di trovare casa. "Il problema casa che è il più sentito è quello che condiziona tutto il resto con situazioni talvolta preoccupanti" aggiunge il vicesindaco di Sesto Fiorentino, Comune che è parte del progetto dell'Osservatorio, Alessandro Martini.C'è poi il plauso per i servizi ricevuti: il 68% dà un giudizio positivo, l'8% negativo e il 24% dice di non sapere. In particolare gli uffici comunali per gli immigrati raccolgono un gradimento che supera il 90% degli intervistati.Un'altra caratteristica importante del sondaggio è che è stato effettuato a partire dagli uffici immigrati e dagli sportelli comunali, prendendo poi in considerazione i tre centri per l'impiego e anche le strutture di prima accoglienza. (vp)In allegato la sintesi della relazioneChe cos'è l'OsservatorioL'Osservatorio sull'immigrazione straniera nell'area fiorentina (curato da Ires Toscana), che comprende il Comune di Firenze e i comuni appartenenti alla zona socio-sanitaria del Nord Ovest (Campi Bisenzio, Sesto Fiorentino, Scandicci, Calenzano, Fiesole, Lastra a Signa, Signa, Vaglia), ha la duplice finalità di costituire uno strumento utile alle politiche di programmazione territoriali degli interventi a sostegno della integrazione della popolazione non comunitaria da parte delle amministrazioni locali e di essere un centro di conoscenza del fenomeno per tutti coloro che hanno bisogno di reperire informazioni sulla composizione e sulle caratteristiche relative ai più recenti flussi migratori sul territorio. Più ambiziosamente, si propone di mettere in rete (attraverso la creazione di un sito internet nella primavera prossima) le informazioni raccolte, cercando di diventare, nella sua auspicabile lunga durata, il luogo deputato a offrire un servizio puntuale e aggiornato circa tutti i dati statistici della immigrazione propri dell'area territoriale interessata.Che cosa viene presentatoIn occasione del convegno "Immigrazione straniera nell'area fiorentina" viene presentato il sito internet che può essere considerato il contenitore che raccoglie tutte le informazioni, le ricerche, le iniziative svolte dalle varie sezioni dell'Osservatorio.In questo sito si troveranno, in particolar modo, informazioni relative alle normative vigenti in materia (di livello regionale, nazionale ed europeo); approfondimenti sui fabbisogni degli immigrati e sulla progettualità che è stata messa in campo in materia dalle istituzioni e dai soggetti che vi hanno partecipato; informazioni utili e links per eventuali ulteriori approfondimenti; tutti i dati statistici in materia, siano essi già confezionati sottoforma di tabelle statiche, siano essi ricavabili autonomamente dal singolo navigatore interessato incrociando l'apposito database dinamico.Inoltre, saranno presentati i principali risultati di due lavori dell'Osservatorio: il primo, "Per una prima mappatura dei fabbisogni degli immigrati: una indagine campionaria sull'area fiorentina", che ha cercato di capire meglio quali siano le principali problematiche vissute dagli stranieri nel contesto locale e ha provato a chiedere loro una sorta di valutazione delle strutture che erogano i principali servizi; il secondo, "Verso una integrazione dei soggetti attori di politiche locali sull'immigrazione. I progetti di Intervento", che ha invece cercato di costruire una fotografia ragionata della progettazione in materia di immigrazione sul territorio, classificando e sperimentando alcuni parametri di valutazione.Sintesi di alcuni tra i principali risultati"Per una prima mappatura dei fabbisogni degli immigrati: una indagine campionaria sull'area fiorentina"L'indagine sperimentale è nata dalla esigenza di ricominciare ad analizzare uno degli aspetti più importanti, forse l'elemento cruciale per tutti coloro che operano nel campo dei servizi agli immigrati, ovvero quello relativo ai loro fabbisogni.Il campione, costruito su 100 questionari complessivi, è stato pesato sulle strutture pubbliche e del privato sociale che erogano servizi generali o inerenti al mondo del lavoro e alla situazione abitativa, cercando di rispettare le proporzioni (presenza di stranieri e popolazione residente) tra le varie zone territoriali prese in esame.La modalità utilizzata per l'effettuazione del questionario è stata quella della sua compilazione, guidata da un intervistatore, direttamente nel luogo indicato nel campione. Nell'individuare le strutture, comunque, siamo ovviamente partiti dagli uffici immigrati o dagli sportelli che fanno comunque riferimento alle istituzioni comunali, prendendo poi in considerazione i tre centri per l'impiego e, per quanto possibile, anche le strutture di prima accoglienza.Le interviste sono state effettuate con stranieri che si rivolgevano ad alcuni servizi nel Comune di Firenze e nei Comuni di Scandicci, Sesto Fiorentino, Campi Bisenzio e Calenzano.In particolar modo, nel Comune di Firenze sono stati intervistati utenti dei seguenti servizi: l'Ufficio Immigrati del Comune, il Centro per l'Impiego, alcuni tra i principali Centri di Accoglienza (strutture che forniscono un alloggio), lo Sportello Immigrati della Cgil. Per gli altri comuni della zona socio-sanitaria nordovest, sono stati intervistati utenti dei due Centri per l'impiego (Scandicci- Signa- Lastra a Signa e Sesto Fiorentino- Campi Bisenzio- Calenzano), dell'Ufficio Immigrati del Comune di Scandicci, del Centro Ascolto di Sesto Fiorentino, degli sportelli immigrati di Campi Bisenzio e Calenzano.La casaSe consideriamo i problemi indicati come primi in ordine d'importanza dagli stranieri campionati, si può rilevare una netta centralità della questione abitativa.Il 44,7% degli intervistati risponde che il problema primario è, infatti, quello della casa, mentre minore, anche se comunque consistente, è la percentuale di coloro che indicano il lavoro (27,7%).Se si considera anche la valutazione che i partecipanti alla ricerca fanno della propria condizione abitativa, si rileva che il 67% dà una valutazione negativa (il 47% la valuta provvisoria e il 20% la giudica per niente adeguata), mentre soltanto il 29% la giudica adeguata alle proprie esigenze. Soltanto il 4% dichiara di avere raggiunto una sistemazione definitiva. Per quanto riguarda coloro che la giudicano provvisoria, bisogna osservare che il 32% dell'intero campione degli intervistati chiama in causa il fatto che è poco confortevole, mentre l'11% il prezzo troppo elevato.Considerando la varabile sesso, si nota che tra i maschi coloro che mettono al primo posto il problema della casa sono il 52,7%, mentre tra le donne soltanto il 33%.Le donne sembrano invece privilegiare il lavoro (il 35,9% lo mette al primo posto) e altri problemi (nel 30,8 % dei casi). Da notare che la maggior parte delle donne (90,6%).intervistate svolge un lavoro di collaboratrice familiare e abita quindi presso il proprio datore di lavoro.Il lavoroIl 67,4% degli intervistati colloca il lavoro al primo posto fra i propri problemi.Il lavoro è il primo problema per 25,5% degli occupati e per il 31% dei disoccupati.Il 27,7 % ha una situazione lavorativa stabile con un contratto a tempo indeterminato, ma una considerevole quota del campione (il 21,3%) si trova a lavorare senza nessun contratto; da questo punto di vista, assai allarmante appare il dato relativo alle collaboratrici domestiche, che per il 50% del totale dei casi dichiarano di essere senza contratto.La valutazione delle struttureAgli utenti delle strutture è stato chiesto poi di dare anche una valutazione dei servizi offerti dalla struttura a cui si sono rivolti.In tal senso, è possibile constatare come, almeno da un punto di vista generale, gli stranieri diano un giudizio per la maggioranza dei casi positivo. Il 68%, infatti, evidenzia una valutazione positiva, soltanto l'8% negativa, mentre il 24% risponde "non so".Considerando le diverse risposte secondo la tipologia del servizio, si osserva che la maggior parte delle valutazioni negative e dei "non so" si concentra nelle risposte degli utenti dei Centri per l'Impiego. Di quest'ultimi, infatti, il 37,1% dà una valutazione positiva dei servizi offerti, mentre il 14% dà una valutazione negativa e il 48% risponde "non so". Per quanto riguarda gli stranieri che si rivolgono agli Uffici immigrati quasi la totalità dà una valutazione positiva (91,7%), mentre nessuno esprime una valutazione negativa. Anche per quanto riguarda i Centri di Accoglienza, la percentuale di coloro che valuta positivamente il servizio è molto alta (85%), mentre un po' inferiore, ma comunque consistente, è la valutazione positiva nei riguardi del sindacato (71,4%).E' interessante notare come chi esprime una valutazione positiva utilizza in buona parte motivazioni legate alla disponibilità degli operatori (38,7%).Al di là dell'effettiva risoluzione dei propri problemi specifici, emerge cioè un bisogno generico di ascolto e di supporto, in termini di fiducia e speranza che, quando è soddisfatto, spesso genera una valutazione positiva.Le specificità femminiliLe donne si rivolgono principalmente ai centri di accoglienza, nonostante il territorio offra loro meno strutture che agli uomini. Il 51% delle donne intervistate è stato infatti contattato all'interno di strutture di accoglienza (del privato sociale e del Comune di Firenze).Se in parte questo può essere giustificato dal fatto che il territorio si è sviluppato sull'immigrazione maschile, nel medio e lungo periodo questo va a penalizzare l'utilizzo dei servizi da parte delle donne: più degli uomini sono all'oscuro della presenza di una rete di servizi sul territorio e alla struttura di accoglienza che garantisce loro vitto e alloggio non si danno alternative.A fronte di un bisogno urgente di beni di prima necessità come una casa o un lavoro, difficile da soddisfare, i servizi dell'area fiorentina offrono una "tregua" (vitto e alloggio temporaneo) e soprattutto una rete di relazioni. Nella solitudine e nella diffidenza cui spesso le donne sono costrette, poter fare riferimento a "persone gentili" diventa un fattore indispensabile alla sopravvivenza. Questo consente loro di darsi un nuovo orizzonte di prospettive laddove spesso si è arrivati in un Paese senza altra alternativa.Verso una integrazione dei soggetti attori di politiche locali sull'immigrazione. I progetti di InterventoIn questo lavoro si presenta una prima panoramica di ciò che è stato fatto nell'area fiorentina nord-ovest in tema di immigrazione allo scopo di permettere agli operatori istituzionali pubblici e privati di operare realmente in forma associata, mediante una condivisione delle conoscenze sul fenomeno favorendo lo scambio e il potenziamento dell'esistente.La valorizzazione dell'apporto progettuale nasce nell'ottica:· di monitorare gli strumenti esistenti, a livello zonale, best-practices, iniziative, progetti significativi;· di monitorare le politiche approvate in sede regionale finalizzate a favorire lo sviluppo locale;· di offrire una conoscenza articolata e aggiornata della progettualità;· di instaurare o promuovere rapporti orientati allo sviluppo integrato locale;