Convegno "Le forze di lavoro a Firenze". L'80% dei residenti occupati lavora a Firenze. Il tasso di occupazione è al 47%, la disoccupazione al 5,7%
La forza lavoro a Firenze è stata passata ai raggi X dall'indagine condotta dagli Uffici della Statistica del Comune diretti da Riccardo Innocenti e i risultati sono stati illustrati nel corso del convegno che si è tenuto nel Salone de' Dugento di Palazzo Vecchio: "Le forze di lavoro a Firenze. L'indagine sperimentale compie il primo anno. Aprile 2002 Gennaio 2003".I dati emersi serviranno a contribuire alla determinazione degli indirizzi politici dell'Amministrazione in tema di lavoro.È stato intervistato un campione di 1200 cittadini con un'età compresa fra i 18 e i 75 anni suddiviso per sesso e zona di residenza. I soggetti individuati sono stati interpellati ben quattro volte nel corso di diciotto mesi, lungo tutta la durata della ricerca.È stato redatto un rapporto di 230 pagine dal quale emerge che il tasso di attività lavorativa dei fiorentini (rapporto tra forza lavoro e popolazione) supera, seppur di poco, il 50%, ma scende al 37,9% per la popolazione in età giovanile. Il tasso di occupazione (rapporto tra occupati e popolazione) supera il 47%; il tasso di disoccupazione (rapporto tra inoccupati e forza lavoro) è al 5,7%, ma, anche in questo caso, lo stesso rapporto riferito ai giovani sale al 18,8%. Poco sotto il 2% il tasso di disoccupazione di lungo periodo. Sono soprattutto le donne ad essere senza lavoro: l'occupazione maschile è al 62% quella femminile è al 46%.I pensionati sono il 23% uomini e il 21% donne rispetto al totale della popolazione.Gran parte degli occupati lavora nel Comune di Firenze, circa l'80%, a cui è necessario aggiungere un 13% di occupati nella provincia che, nel complesso viene quindi ad occupare oltre il 93% dei lavoratori."La peculiarità di questa indagine ha commentato l'assessore alla statistica Elisabetta Tesi è quella di fornire dati inediti per la complessità del territorio comunale ma anche dettagliati per i singoli quartieri. I dati ottenuti si riferiscono alla partecipazione dei cittadini residenti nel Comune di Firenze al mercato del lavoro. Un elemento è che l'80% degli occupati lavora nel territorio del Comune di Firenze. In seguito bisognerà cercare di estendere al territorio metropolitano l'ambito di indagine e di analisi con la collaborazione degli altri enti locali e di integrare i livelli di analisi anche con altre fonti che possano descrivere la struttura produttiva come ad esempio l'INPS. Per uno studio di questo tipo è già stata avanzata la richiesta di inserimento nel prossimo Programma Statistico Nazionale".La popolazione lavorativa è prevalentemente di tipo terziario: gli addetti all'industria manifatturiera sono il 13,3% degli occupati e salgono al 16,9% considerando anche l'edilizia; se sommiamo le quote del commercio, della pubblica amministrazione e dell'insieme dei servizi si ha che oltre l'82% degli occupati sono impiegati, a vario titolo, in attività terziarie.I quartieri con la più alta incidenza di residenti occupati nell'industria e nell'edilizia sono il Quartiere 3 con il 24,9% ed il Quartiere 4 con il 20,2%. Il Quartiere 3 risulta anche essere il quartiere con la minore incidenza di occupazione terziaria nella sua popolazione."L'88% dei lavoratori a tempo indeterminato ha spiegato l'assessore al commercio Francesco Colonna dimostra che la popolazione lavorativa è piuttosto stabile e di conseguenza lo è anche la ricchezza della città. Il 28% è impiegato nel pubblico impiego grazie alla presenza in città delle quattro principali aziende che sono pubbliche: il Comune, la Regione, l'ASL e l'Università. Il tasso di disoccupazione giovanile è definito «intellettuale» poiché si tratta soprattutto di laureati e dottorati. L'indagine sfata un mito; quello dei fiorentini che escono dalla città per andare a lavorare; magari succede il contrario e questo spiega la necessità di intervenire sul trasporto pubblico urbano".Anche la composizione professionale degli occupati conferma la connotazione terziaria della città. Gli impiegati intermedi sono il 42% degli occupati; se a questi sommiamo anche i dirigenti e i quadri-direttivi arriviamo al 52,4% del totale della popolazione occupata, pari ad oltre il 72,5% dell'occupazione dipendente. La quota di operai e assimilati è circa il 20% del totale. L'occupazione autonoma (imprenditori, liberi professionisti e lavoratori in proprio) rappresenta quasi il 28% della popolazione occupata. Nel complesso i lavoratori dipendenti sono il 72,2% degli occupati.Tra i lavoratori autonomi oltre il 73% dichiara di non avere dipendenti.Oltre l'88% degli occupati ha un rapporto di lavoro a tempo indeterminato e tra questi il part-time è di poco superiore al 10%.Nei rapporti di lavoro a tempo determinato emerge la consistenza del numero di contratti di collaborazione coordinata e continuativa che superano la quota dei contratti di formazione e lavoro e assimilati; su circa 12.800 lavoratori a tempo determinato, il 31% ha un contratto di Co.Co.Co. e il 16% uno di formazione-lavoro."L'indagine rappresenta una fotografia scattata a più riprese di una città che sta piuttosto bene ha sottolineato l'assessore alle politiche del lavoro Marzia Monciatti ma alcune cose devono essere tenute presenti. I giovani, ad esempio, tendono a rimanere di più in famiglia perché la rete parentale può permetterlo ma in futuro questa è una tendenza che cambierà. Aumentano le collaborazioni coordinate e continuative, resta basso il tasso di occupazione nell'industria. Importante è la presenza dei computer nelle famiglie che dimostra l'adeguatezza delle politiche del Comune nel versante dell'informatizzazione anche per comunicare con i cittadini".Dall'indagine emerge anche uno screening sui redditi dichiarati che sono risultati piuttosto alti: il reddito medio mensile netto dichiarato dai lavoratori dipendenti supera i 1.100 euro e quello dei lavoratori autonomi supera i 1.500 euro. In media nella città la stima del reddito personale degli occupati è pari a 1.221 euro. Più dell'80% degli occupati può inoltre contare, in famiglia, su un altro reddito oltre al suo.La ricerca evidenzia anche il titolo di studio posseduto. Si ha una alta scolarizzazione della popolazione nel suo complesso con oltre il 55% che ha un titolo di studio superiore alla licenza media (il 68% tra i soli occupati) ed oltre il 18% con un titolo di livello universitario (il 25% tra gli occupati). Questo alto livello di scolarità tra gli occupati, sembra mostrare, a differenza di non molti anni fa, l'elevato livello formativo della forza lavoro fiorentina e conferma la maggiore possibilità di trovare un'occupazione essendo in possesso di un titolo di studio più elevato.Per quanto riguarda la diffusione dell'informatica nelle famiglie, oltre il 58% dei residenti dichiara di avere un personal computer; meno diffusa la disponibilità per i pensionati e per le casalinghe. Tra coloro che hanno il personal computer oltre l'81% lo utilizza anche per il collegamento ad Internet. La stragrande maggioranza degli utenti, l'86% dispone di un collegamento analogico e quindi appare ancora scarsa la diffusione delle linee a banda larga.Questi risultati non sarebbero stati evidenziati in un'analisi macroscopica condotta a livello provinciale o regionale.L'indagine non solo ribadisce che Firenze è una città fortemente connotata da un'economia legata al terziaria e collocata al centro di un'area produttiva tra le più importanti del Paese ma soprattutto indica la dimensione della forza lavoro e l'entità del fenomeno della disoccupazione a livello dei singoli quartieri, così da permettere, all'Amministrazione, interventi molto capillari.La ricerca è stata condotta grazie alla convenzione con il dipartimento di statistica ed in particolare con il professore Andrea Giommi, che ha curato, assieme all'ufficio statistica la nuova strategia di indagine basata sulla metodologia CATI, cioè interviste telefoniche ripetute grazie al centro specializzato di cui è dotato l'ufficio di statistica. "Si tratta di indagini specifiche realizzate con strumenti ad hoc ha commentato il professore Giommi di cui il Comune si è dotato ed altre inchieste saranno compiute in relazione a situazioni di particolare interesse. Rilevante è anche la scolarizzazione diffusa sul territorio".Tra pochi giorni l'USCI, nella quale il Comune di Firenze ha recentemente assunto un ruolo nell'ambito del comitato di direzione, terrà proprio nella nostra città la sua assemblea straordinaria e contemporaneamente un convegno nazionale di grande rilevanza sulla rilevazione dei prezzi al consumo, con la partecipazione del presidente dell'ISTAT, di esperti accademici, dei massimi rappresentanti dei consumatori, di esperti di Eurostat. (uc)