Sanità privata, i consiglieri della quarta commissione chiedono l'intervento del sindaco: «Siano scongiurati i licenziamenti alla casa di cura Santa Chiara»
Una delegazione di lavoratori della casa di cura di Santa Chiara è stata ricevuta, questa mattina, dai membri della commissione per le politiche sociali e della salute. All'incontro erano presenti anche le rappresentanze sindacali unitarie e di Cgil, Cisl e Uil della sanità privata.«Da Rifondazione Comunista ad Alleanza Nazionale - ha sottolineato la presidente Susanna Agostini - il giudizio è stato unanime: tutti noi abbiamo espresso la nostra solidarietà ai lavoratori in questa vertenza per la salvaguardia dei posti di lavoro. Ora è necessario che i licenziamenti siano revocati»«La proprietà della casa di cura - ha ricordato l'Agostini - sostiene che i licenziamenti si sono resi necessari perché non sono state incrementare le convenzioni da parte della sanità, dell'azienda sanitaria locale e della Regione Toscana, tali da sostenere il peso dei costi. Ma i gestori delle case di cura, invece, devono smettere di usare il grimaldello dei licenziamenti per incrementare i contratti firmati con la Regione dall'inizio dell'anno».«Stiamo vivendo una fase in cui nuovi ed importanti scelte possono essere fatte insieme, a Firenze ed in Toscana - ha aggiunto - la sinergia pubblico/privato in sanità è un dato di fatto storico, dal quale non vogliamo né possiamo prescindere. Siamo, però, molto preoccupati perché vediamo molti soggetti privati che si accingono a proseguire nel percorso tracciato da chi, con la minaccia dei licenziamenti, sta attirando l'attenzione: dopo Santa Chiara, ci sono i casi di San Camillo, di Villa Le Terme e del Pergolino.I lavoratori della sanità privata hanno diritto alla certezza del posto di lavoro dato che nel campo della sanità, ad oggi, non vediamo segnali di riduzioni dei servizi. E' necessario che, una volta per tutte, si separi il diritto alla convenzione dal diritto al lavoro».«Per ciò che riguarda Santa Chiara ha proseguito la presidente della commissione sanità - alcuni consiglieri hanno fatto presente quanto sia pesante il processo di ristrutturazione: i licenziamenti sono 28 pari 22,5 % dei dipendenti e si tratta di professionalità qualificate, importanti per garantire un alto livello dei servizi».«L'ultima scadenza per i licenziamenti è il 15 luglio ha concluso l'Agostini e ciò ha creato un clima inadeguato per affrontare serenamente la questione. Oggi abbiamo ascoltato le giuste preoccupazioni di chi rischia il proprio posto di lavoro e condividiamo che non basta più la solidarietà ai lavoratori in lotta: dobbiamo chiedere che la proprietà disattivi la procedura dei licenziamenti. Coinvolgeremo sindaco, presidente del consiglio comunale e conferenza dei capigruppo e invitiamo tutti i soggetti interessati a riaprire subito un tavolo di trattative per un confronto sereno con le autorità sanitarie pubbliche, sgombrando il campo dalle minacce di licenziamento. Sarà la capacità e la volontà politica di tutti a dare un forte messaggio di coerenza e rispetto delle parti e dei diritti acquisiti». (fn)