Piano strategico, Cigliana (FI): «Un'associazione pensata dal sindaco per la campagna elettorale del cittadino-sindaco Domenici»

«Un'associazione pensata dal sindaco per la campagna elettorale del cittadino-sindaco Domenici». E' quanto ha dichiarato il capogruppo di Forza Italia Rodolfo Cigliana intervenendo, in consiglio comunale, durante la discussione sul piano strategico.«L' "associazione del piano strategico" - ha spiegato Cigliana - è nata per volontà del sindaco ed ha, come componenti, tutti coloro che condividono il metodo e gli obiettivi della cosiddetta "pianificazione strategica", ovvero di tutti gli interventi che riguardano il futuro della città. Così come è concepita, questa associazione conferma la sua finalità elettorale: dalla sua durata fino al 2010, a dimostrazione che si tratta di un progetto di "consenso"; ai pieni poteri del sindaco, presidente dell'associazione, sulla scelta dei suoi uomini di fiducia; alla possibilità che l'associazione sia fatta oggetto di donazioni e elargizioni, da parte di enti, privati, gruppi industriali e commerciali, per la realizzazione dei programmi del sindaco stesso».«Con questa iniziativa - ha sottolineato il capogruppo di Forza Italia - scompare il principio della compartecipazione, prevedendosi solo la condivisione di un programma già indicato dal sindaco che però è il presidente dell'associazione stessa. Non a caso i comitati dei cittadini hanno espresso forte preoccupazione o, addirittura, parere negativo, sul significato della loro presenza e consultazione».«Sulle iniziative legate al piano strategico - ha concluso Cigliana - il consiglio comunale ha perso anche le sue funzioni di controllo, ora affidate all'assemblea dei soci dell'associazione che di fatto esautora una delle prerogative degli eletti: quella di poter proporre atti di indirizzo a nome dei cittadini.C'è infine da chiedersi come possano essere attuati quei progetti velleitari e teorici da parte di una amministrazione che ogni giorno conferma, in tema di mobilità o di recupero dal degrado del centro storico come delle periferie, la sua incapacità di risolvere i problemi e rispondere ai bisogni dei fiorentini». (fn)