Vecchio Conventino, ecco il programma per il recupero elaborato dal laboratorio di progettazione partecipata

Rilancio e valorizzazione del Vecchio Conventino come centro di eccellenza delle attività artigiane e artistiche, conferma e regolarizzazione degli artigiani presenti, rispetto della struttura originaria, apertura alla città attraverso il recupero del giardino interno e la creazione di spazi per la collettività, creazione di un limitato numero di alloggi per il mantenimento della residenza nel centro storico. Il Quartiere 1 infatti è quello che presenta il maggior numero di sfratti di anziani, la cui alternativa è spesso quella di trasferirsi in quartieri lontani e periferici per trovare un nuovo alloggio. Mantenere la residenza nel centro, limitare lo spostamento di anziani fuori dal quartiere che rappresenta la loro memoria e la loro agibilità, è un punto qualificante dell'azione di questa amministrazione. Questi i tratti principali del progetto di recupero del Vecchio Conventino, la storica struttura di via Giano Della Bella (circa 3.500 metri quadrati), elaborato dopo un percorso di progettazione partecipata, coordinato dalla Fondazione Michelucci, che ha visto contributi di comitati, categorie economiche, residenti attraverso un laboratorio e una serie di incontri. Il progetto è stato presentato nel corso di un convegno cui hanno preso parte, tra gli altri, l'assessore al patrimonio Tea Albini, l'assessore alle attività produttive Francesco Colonna e quello all'urbanistica Gianni Biagi, la presidente del Quartiere 1 Annalaura Abbamondi."L'importanza e la delicatezza di interventi su strutture situate nel cuore della città e cariche di memoria e di valori simbolici – ha sottolineato l'assessore Albini – ha consigliato all'amministrazione di affidare l'intervento su questa struttura a una procedura innovativa che ricercasse la partecipazione degli artigiani e degli artisti del Conventino e dei cittadini del quartiere, all'elaborazione della proposta. Il percorso compiuto dall'atelier di progettazione partecipata, gestito dalla Fondazione Michelucci, ha visto una discussione larga, vivace e non priva di aspetti conflittuali, come succede in tutti i veri processi partecipati che hanno in gioco qualcosa di importante per la città e in cui la ricerca di un interesse più ampio possibile comporta anche il superamento di interessi parziali. Il vaglio critico del lavoro dell'atelier – ha continuato l'assessore Albini – è stato serrato e ha coinvolto, oltre che i diretti interessati, la commissione consiliare all'urbanistica che si è espressa favorevolmente all'unanimità, il consiglio di Quartiere 1, l'ufficio di prevenzione igiene e sicurezza sul lavoro dell'Asl fiorentina, le associazioni degli artigiani, i comitati dei cittadini, e più recentemente, gli Stati generali dell'Oltrarno".L'obiettivo largamente condiviso nella fase di progettazione partecipata è la valorizzazione delle attività artigiane e artistiche. Per questo è previsto il recupero e la razionalizzazione degli spazi esistenti e di quelli utilizzati come depositi con un notevole incremento dei laboratori artigiani. Si passerà infatti dagli attuali 760 metri quadrati ai 1.350 previsti dal progetto (che rappresentano il 47,5% dell'intera struttura). Saranno inoltre ampliati sia gli spazi collettivi che i servizi igienici, mentre sarà azzerata la superficie destinata ai depositi non funzionali. Per quanto riguarda la residenza è prevista la realizzazione di sei piccoli appartamenti (il 9% della superficie) per un totale di 260 metri quadrati. Di questi, quattro saranno ubicati nel corpo adiacente all'ingresso di via Villani e gli altri due nell'area dell'ex alloggio del custode in via Giano della Bella. Queste localizzazioni consentiranno di non intaccare la continuità della struttura originaria e di non interferire con le attività artistiche e artigianali. Il costo complessivo dell'intervento è di 3.303.569 euro. I lavori inizieranno a febbraio del 2004 e dureranno due anni. Il recupero a spazi di attività degli ambienti oggi inutilizzati, consentirà un incremento del numero dei laboratori con l'ingresso di giovani in attesa di questa opportunità oltre che la possibilità di ospitare la Fondazione per l'Artigianato Artistico. Tutto ciò avrà ancora maggior valore poiché il Conventino sarà in rete con altre strutture che si occupano dell'artigianato artistico e con le scuole di formazione. "Il Conventino – ha sottolineato l'assessore Colonna – rappresenta una grande occasione sia per l'Oltrarno sia per l'artigianato perché può diventare il primo intervento organico sia strutturale che funzionale per il rilancio e lo sviluppo dell'artigianato tradizionale. Quello per intendersi che ha reso famoso Firenze. Ecco perché ho ritenuto che fosse giusto investire una cifra consistente, sostenendo così sia la completa ristrutturazione avviata dall'assessore al patrimonio sia dando la possibilità all'artigianato dell'Oltrarno di avere una propria vetrina. Si potrebbe inoltre unificare questo luogo produttivo con la Fondazione per l'Artigianato Artistico così da avere un polo unico di promozione della nostre attività più antiche e rinomate".L'intervento sarà rispettoso della struttura originaria del vecchio Conventino, non alterandone la configurazione e le potenzialità. "Quello sul Conventino – ha spiegato l'assessore Biagi - rientra nel quadro degli interventi di qualità per recuperare alla città luoghi di interesse culturale e documentario, da tempo fuori dal circuito della fruibilità. Questo recupero interessa una importante zona dell'Oltrarno qual è San Frediano e prosegue nell'asse storica già iniziata con quello sulle ex Leopoldine in piazza Tasso. In particolare quell'intervento, così come sarà quello sul Conventino, rappresentano l'esatto contrario di quelli effettuati negli anni settanta. Non più demolizione e ricostruzione, ma restauro e conservazione. Inoltre – ha aggiunto l'assessore Biagi – in questo modo si contribuisce a mantenere l'identità del quartiere di San Frediano". "Il recupero del giardino interno – ha concluso l'assessore Albini – la creazione di spazi per attività collettive arricchirà di opportunità tutto il quartiere. Un quartiere che ha bisogno di spazi fruibili finalmente aperti dove trovare o ritrovare il rapporto stretto fra lavoro e vita quotidiana. Potremo vedere l'artigiano che magari lavora il ferro o il legno, l'artista che scolpisce o restaura e la mamma che sorveglia il bambino mentre gioca nel giardino o l'anziano che si sofferma a guardare i giovani artigiani che imparano un mestiere. Secondo noi anche questo è l'Oltrarno, secondo l'Amministrazione Comunale su questo è giusto investire".(fd)