Congresso della Margherita, Domenici: "La classe dirigente dell'Ulivo ha oggi una funzione storica per la città"

"Sono qui perché vorrei provare a trasmettere un messaggio, in cui io credo profondamente. Noi viviamo in una realtà con caratteristiche positive, con un buon livello della qualità della vita, dove lo schieramento di centro sinistra è forte, radicato e consolidato. Ma se ci limitassimo a registrare l'esistente, sbaglieremmo. Sono convinto che noi qui oggi, come classe dirigente che parte dall'Ulivo, abbiamo una funzione storica. Non è retorica: abbiamo una funzione storica nel disegnare il futuro della nostra terra". Con queste parole il sindaco Leonardo Domenici ha aperto stamani il suo intervento al congresso provinciale della Margherita, al palacongressi di Firenze."E' un messaggio che parte da un'idea di progetto e prospettiva per la città e il territorio fiorentino che ha nella Margherita un punto di riferimento e di forza – ha detto ancora il sindaco – Stiamo vivendo un processo di trasformazione che non solo vogliamo e governiamo: è un processo che è nelle cose, che sta nella natura delle cose. Se noi rinunciassimo a fare i conti con queste trasformazioni, non saremmo all'altezza. Quando guardo Firenze, vedo una città che fa i conti con i ritardi del passato e con le problematiche sul futuro. E' una città dove si vive a lungo, ed è un fatto positivo, ma che proprio per questo deve pensare ai giovani. Deve essere una città dinamica che accetta le sfide del futuro, che sa che la prospettiva di sviluppo deve guardare all'area metropolitana, all'area pratese, a tutta la Toscana: lo sviluppo della Toscana passa attraverso lo sviluppo di Firenze"."Non dobbiamo dare nulla per scontato – ha continuato Domenici –Non dobbiamo fingere di non vedere i problemi e questa dev'essere la nostra forza. Solo una vera classe dirigente può affrontare la sfida del futuro e dare risposte alle contraddizioni di oggi. Non è presunzione, ma consapevolezza. Il centro destra non è in grado di esprimere una classe dirigente all'altezza e lo dico non perché disprezzi gli avversari, ma perché non si possono dare risposte dipingendo una realtà solo negativa, come fa chi definisce la Toscana ‘buco nero della democrazia'. Da quella parte non c'è capacità di governo e di dare risposte"."Per questo il congresso di oggi è importante – ha sottolineato il sindaco – Nel '99 si è fatta la scelta giusta: quando è cambiato il sindaco non siamo ripartiti da zero, come spesso capita a Firenze, ma abbiamo portato avanti i progetti impostati dalla giunta Primicerio. Il problema è realizzarli, questi progetti. In questo mese avremmo due inaugurazioni importanti per la città: il nuovo stadio di atletica e il restauro del Forte Belvedere. Ma i lavori sono tanti, con opere strutturali importanti e faticose, basta pensare all'Alta velocità. Su questo progetto da ora si deve sviluppare un confornto serio, dovremo trovare il modo per farlo andare avanti garantendo la massima trasparenza e fornendo la consapevolezza delle difficoltà. La nostra non è una strada coperta di petali di rose. Sono io il primo a chiedere e volere il dibattito: ma che sia all'altezza, che non si fermi a discussioni marginali: vorrei si discutessero i problemi veri, si considerassero le soluzioni"."Noi non siamo andati fare disegnini a ‘Porta a porta', non vendiamo prodotti inesistenti. Questo processo richiede una reale partecipazione, una discussione partecipata aperta, consapevole che bisogna scegliere e decidere nelle sedi istituzionali preposte a scegliere e decidere. Questa classe dirigente deve avere capacità di indirizzo e di guida e questo vale in generale, a prescindere dai ruoli dei singoli, vale per noi a partire dal nucleo fondamentale dell'Ulivo. Oggi è necessario trovare le sedi e i luoghi giusti, anche allargandosi ad altri soggetti; è un processo che non può essere separato dalla nostra esperienza di governo. Occorre partire comunque dall'Ulivo e dal suo rilancio. Con la capacità di elaborare una cultura politica riformista, in grado di arginare la deriva di un radicalismo anche ingenuo, che non aiuta a portare avanti il processo di trasformazione"."Noi siamo dentro questo processo. Dobbiamo essere convinti noi stessi. Partendo dall'analisi della realtà, possiamo vedere la nostra funzione storica nel progresso e nel cambiamento, con la capacità di confermare chi vede nella politica e nel governare un'opera al servizio della collettività". (ag)