L'assessore Giani ha presentato in Palazzo Vecchio il libro di Mario Luzi, illustrato da Lolita Timofeeva, "L'avventura della dualità"

Si chiama "L'avventura della dualità" ed è la raccolta di poesie di Mario Luzi illustrata dalla pittrice lettone Lolita Timofeeva. La pubblicazione (edita dalle Giubbe Rosse che l'ha inserita nella collana "Il caffè letterario") è stata presentata oggi nel Salone de' Dugento in Palazzo Vecchio dall'assessore alle relazioni internazionali e gemellaggi Eugenio Giani, assieme al grande poeta e alla pittrice. Erano presenti anche lo scrittore e giornalista Pier Francesco Listri. In contemporanea nelle sale del caffè letterario "Giubbe Rosse" sarà inaugurata una mostra dei disegni originali che illustrano il libro. Si tratta di una selezione di poesie, dedicata alla figura femminile, arricchita da un testo inedito.Nella raccolta è presente palese un'alterità femminile, forse materna, forse d'anima, individuata nella continua mutevolezza dell'autoesperienza, che diviene in quest'avventura un pretesto di racconto e rende possibile il materializzarsi di un nucleo d'immagine narrativa, che è possibile rinvenire solo nei filtri e nelle trepidazioni di una sua continua trasmutazione. Nei versi di Luzi si percepisce un lutto intimo, la figura femminile spesso è legata alle tenebre, alla oscurità, alla perdita e all'assenza.Il grande poeta prende alcuni suoi componimenti e li affida alla penna della giovane pittrice. E'un connubio singolare. Da una parte il poeta contemporaneo sicuramente più arduo e complesso, implacabile e dolcissimo che sembra significar le parole nel punto che le definisce, e poi t'accorgi che esse fanno parte d'un disegno a suo modo prestabilito, perfetto e delicato: come un sistema d'attrazione planetaria. Dall'altra parte la pittrice talentosissima, di chiara matrice surrealista, nelle cui immagini la metafora continua ad esistere, in quanto si svela sino a divenir essa stessa provocazione, pittrice di complessi ingranaggi disvelati attraverso scioccanti proiezioni. 39 disegni si alternano con 27 poesie, definendo uno spazio magmatico quasi autogenerante. La pittrice fornisce al lettore un'ulteriore campo emotivo, una serie di fluttuazioni, che non registrano neppure le diversità o gli spostamenti dello stile letterario, ma raccolgono con compattezza un'aura di fuoco, di mediata o raggelata passione, di terra che si fa corpo facendosi nello stesso atto immagine-pensiero, in un procedimento che è uno dei pochi possibili a contenere l'idea formale di una poesia così alta e così esclusiva.(fd)